Finisce tutto troppo presto. Subito l'ennesima beffa di un autogol, poi l'eco sinistra delle notizie in arrivo dalla Lanterna, bruciano la speranza di un alleluia festosa...
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Applaude, il presidente, quando il Lecce si riporta sul 2-2, nonostante il Genoa ne abbia già fatti tre. Applaude i suoi che non si arrendono, che non rinunciano alla dignità, all'orgoglio. Applaude, accanto al presidente, la moglie, anche quando la vittoria del Parma si concretizza inesorabile, e Saverio si passa le mani sul viso dove è dipinta un'amarezza serena. C'è, nell'applauso il grazie per i protagonisti di un'annata che avrebbe meritato un'altra conclusione e che lascia un rammarico per ciò che poteva essere e non è stato anche al di sopra degli errori compiuti in alcuni momenti cruciali.
«È una retrocessione dolorosa - dice il presidente - che indubbiamente dispiace, da cui ripartiamo muovendo da punti importanti che abbiamo scoperto, come l'amore grande della nostra gente, i ventimila abbonati, i tantissimi tifosi in trasferta, l'ultima manifestazione d'affetto all'arrivo della squadra allo stadio per la sfida con il Parma. Abbiamo un gruppo di calciatori che ha sempre sudato, che merita rispetto pieno, un allenatore molto bravo che ha fatto grandi cose nonostante certe difficoltà, abbiamo valorizzato il nostro patrimonio calciatori, abbiamo avuto la soddisfazione dell'esordio di un ragazzo del settore giovanile, contiamo su una società strutturata, abbiamo investito sul Via del Mare, siamo andati in giro per la serie A lasciando impronte positive ovunque. Un rammarico? Magari un errore arbitrale in meno, magari un nostro errore. Liverani per il futuro? Ne parleremo nei prossimi giorni. Guardando ancora alla serie A». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia