LECCE Dopo giorni di buio totale e di grande confusione, si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel. La serie A presto potrebbe riprendere il cammino interrotto ai...
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Presidente, ora tutto ruota intorno al summit del 28 maggio quando le Istituzioni del calcio incontreranno il ministro Spadafora.
«Certamente, in quella data il Governo ci dirà se e quando il calcio potrà tornare a giocare. Anche il quando è molto importante: rispetto a quello che ha detto mercoledì la Figc, se la data della ripresa dovesse slittare ulteriormente anziché giocare tutte le partite, la stagione si concluderebbe con un format ridotto».
Si riferisce all’ipotesi di dar vita a play off e play out?
«È un’ipotesi anche se a nessuno è nota la formula. E francamente questo mistero sulla formula mi lascia un po’ perplesso. Io sono del parere che il campionato o lo si inizia per concluderlo nel suo format originario oppure ogni altra soluzione differente da questa non sarebbe accettabile».
Sia sincero, teme per le sorti del suo Lecce?
«Posso dire solo una cosa: accetterei solo la retrocessione decretata dal campo attraverso la disputa di tutte le gare».
Ha avuto modo di parlare con il presidente Gravina?
«Aspetto prima di leggere il comunicato ufficiale del consiglio di mercoledì. Mi aspetto altresì che la Lega di A prenda una posizione e non accetti passivamente verdetti sulle retrocessioni diversi da quelli che solo il campo può decretare dopo la disputa di tutte le gare in calendario».
Qual è la sua opinione sulla protesta dell’Aic?
«Francamente è un tema che non ci riguarda. Posso dire che il Lecce manterrà tutti gli impegni: capendo tutte le difficoltà del momento contiamo, anche per le mensilità future, di corrisponderle anticipatamente rispetto alle scadenze federali. Come d’altro canto abbiamo già fatto per i mesi di gennaio e di febbraio 2020».
A proposito, è soddisfatto dell’accordo sottoscritto con la squadra?
«Molto. Io credo sia una intesa intelligente perché con un solo accordo abbiamo trovato la soluzioni a due questioni. Ovvero, formalizzare una rinuncia ad una mensilità da parte di tutti i tesserati, calciatori, mister, staff, direttore sportivo, e allo stesso tempo stabilire che tale importo sarebbe diventato il premio di squadra in caso di salvezza. Tale soluzione tra l’altro ha permesso alla società di non chiedere alcun sacrificio e alcuna rinuncia agli uomini del settore giovanile nonché alle cosiddette figure minori come massaggiatori e fisioterapisti che invece svolgono un lavoro prezioso ed hanno delle retribuzioni più contenute».
Il Lecce ha già cominciato ad applicare il nuovo protocollo sanitario?
«In questo momento ci troviamo in una fase di passaggio dal vecchio al nuovo protocollo. Quando sarà tutto pronto scatteranno gli allenamenti collettivi nella formula piena. Aspettiamo di sottoporre il gruppo-squadra al secondo e ultimo tampone pre-ripresa (sarà effettuato lunedì) prima di passare ad allenamenti collettivi e con contatto fisico».
Presidente, quali sono in questo momento le sue sensazioni: si gioca o non si gioca?
«La verità è che ho smesso di chiedermelo. L’unica cosa che posso fare da presidente, laddove si dovesse ripartire, è cercare di ripristinare da subito un clima di tensione agonistica con totale concentrazione sull’obiettivo finale. In questo senso, l’accordo economico raggiunto con i tesserati è importante perché consente di non affrontare più temi del genere ma di pensare solo al campo. Quindi, se si dovesse ripartire, il Lecce è nelle condizioni di poterlo fare al meglio».
In questi giorni, difficili per tutti, le capita di pensare anche ai tifosi e alle loro attese.
«Lo faccio molto spesso. Mi creda, mi dispiace che i tifosi vivano questa incertezza ma purtroppo è anche la nostra incertezza. So che molti vorrebbero delle risposte di vario tipo su quando si riprenderà, se la gente potrà andare allo stadio, sul rimborso degli abbonamenti. Sono tutti temi che abbiamo ben presenti ma ora come ora dobbiamo avere tutti pazienza» Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia