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(Foto: Crediti FIP)
Quattro uomini soli nella buona e nella cattiva sorte, chiamati quotidianamente a compiere delle scelte sapendo che saranno giudicati da un tribunale inflessibile, quello dell’opinione pubblica. Per la prima volta insieme, Roberto Mancini (Ct Nazionale Calcio), Sandro Campagna (Ct Nazionale Pallanuoto), Ferdinando De Giorgi (Ct Nazionale Pallavolo) e Gianmarco Pozzecco (Ct Nazionale Pallacanestro) hanno raccontato le loro esperienze da commissari tecnici nell’incontro promosso al Salone d’Onore del CONI dal presidente della Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) Giovanni Petrucci.
I giovani, il futuro, i complimenti a Fefé
Calcio, pallavolo, pallacanestro e pallanuoto sono discipline molto diverse tra loro, ma non mancano i punti in comune. E se la pandemia è stato un ostacolo difficile da affrontare per tutti (“ma noi italiani – dichiara De Giorgi – nelle situazioni di emergenza diamo il meglio, nello sport siamo stati probabilmente i migliori a gestire questa situazione”), i giovani rappresentano un patrimonio da non disperdere: “Nel calcio – sottolinea Mancini - il ricambio generazionale è più difficile rispetto alla pallavolo, al basket o alla pallanuoto. In Italia dobbiamo cambiare la mentalità e pensare che i ragazzi di 18-19 anni possono giocare ai massimi livelli. L'Under 21, ad esempio, arriva a fine biennio con giocatori di 23 anni e alcuni di loro non giocano ancora in prima squadra. Bisogna dare fiducia ai giovani, devono avere la possibilità di fare errori”. Sul tema il Ct invidia il ‘collega’ De Giorgi: “Quando ha messo dentro tutti i ragazzi e ha vinto l'Europeo sono rimasto estasiato. Avessimo noi la possibilità di farlo…”. “Ho preso ispirazione anche da quello che ha fatto Roberto – la replica dell’ex palleggiatore azzurro - ho pensato che fosse giusto dare delle opportunità ai giovani. Non è corretto abbinare le parole giovani e rischio, i giovani sono un’opportunità. Dopo l’Olimpiade avevo solo 20 giorni di tempo per preparare l’Europeo e, anche se forse era meno comodo, ho pensato che fosse giusto iniziare un percorso nuovo, visto che c’erano tanti ragazzi molto interessanti non solo dal punto di vista fisico e tecnico”.
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