Lecce, manovra offensiva standardizzata. Baroni studia soluzioni

Lecce, manovra offensiva standardizzata. Baroni studia soluzioni
I numeri sono eloquenti: il Lecce ha difficoltà in fase offensiva. A fronte di una fase di non possesso ottima (i pugliesi vantano la decima difesa del campionato in...

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I numeri sono eloquenti: il Lecce ha difficoltà in fase offensiva. A fronte di una fase di non possesso ottima (i pugliesi vantano la decima difesa del campionato in termini di gol subiti e la nona per quanto riguarda gli expected goals concessi) l’undici di Marco Baroni fa fatica a produrre in attacco. I dati danno il Lecce come la penultima squadra della massima serie per xG (21.89) davanti alla sola Sampdoria (21.06). Il fatto che i gol effettivamente realizzati siano di più (24) di quelli attesi (+2.11) deriva dalle qualità al tiro di alcuni elementi, segnatamente Strefezza che vanta 7 reti realizzate fuori da 3.52 xG. Se andiamo poi ad analizzare ulteriori dati vediamo come il Lecce sia fra le ultime squadre della classifica per tiri prodotti (263) e risulti addirittura ultima per conclusioni verso lo specchio della porta avversaria (70).

Dividendo il numero di tiri totali per gli expected goals si ottiene un dato di 0.08 xG per tiro. Solo la Cremonese registra tiri a minor percentuale di realizzazione. Al di là del numero di ingressi in area avversaria, la compagine giallorossa è poco pericolosa in termini di produzione totale di occasioni da gol. Il Lecce tira poco e male. A cosa sono dovute queste criticità? Per rispondere a questa domanda si devono prima di tutto analizzare le caratteristiche della rosa a disposizione di Baroni. Il Lecce dà il meglio di sé quando aggredisce alto e riparte. La formazione pugliese è abile a dettare il contesto senza palla. Quando invece è costretta, per il tipo di partita o per la situazione del momento, a dover fare la gara, si palesano le fragilità di un gruppo giovane e con un livello tecnico che ad oggi ha dei limiti. Non a caso la precisione nei passaggi registrata dai salentini (72.4%) è migliore soltanto di quella del Verona (70.8%).

A queste indubbie difficoltà (che si evidenziano nei tanti palloni che il Lecce spesso perde nella trequarti offensiva o nei passaggi sbagliati in sede di rifinitura) si aggiungono poi quelle di un gioco che ormai viene letto dagli avversari. La manovra offensiva leccese è infatti standardizzata, con una uscita palla da centrale difensivo a esterno, che poi cerca di innescare la risalita del campo passando attraverso rotazioni posizionali che vedono protagonisti mezzala e esterno d’attacco. Il Lecce gioca meno per vie centrali. Tutti questi sviluppi si acuiscono quando si tratta di affrontare avversari che difendono con un blocco basso.

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Quotidiano Di Puglia