I bianconeri entrano nella leggenda: è il sesto scudetto consecutivo

La Juventus entra nella leggenda e scrive una nuova pagina del calcio italiano conquistando il sesto scudetto consecutivo, meglio della Juve del quinquennio, del Grande Torino o...

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La Juventus entra nella leggenda e scrive una nuova pagina del calcio italiano conquistando il sesto scudetto consecutivo, meglio della Juve del quinquennio, del Grande Torino o dell’Inter (cinque consecutivi) così come Porto, Real Madrid e Bayern all’estero. La vittoria di una società che 10 anni fa festeggiava la promozione dalla B alla A, in seguito alla retrocessione per Calciopoli, e che oggi Andrea Agnelli è riuscito a riportare in vetta in Italia e in Europa. Grazie a organizzazione e programmazione, più che evidenti nelle scelte di Marotta e Paratici: fuori Morata e Pogba (oltre a Zaza, Pereyra, Padoin e Caceres), dentro Pjanic, Higuain, Benatia e Dani Alves, a parametro zero.

 
Merito soprattutto di Max Allegri che ha raccolto l’eredità di Conte e ricostruito una Juve capace di dominare in campionato e arrivare in fondo alla Champions. Con una svolta tattica ben precisa, a gennaio, contro la Lazio: quel 4-2-3-1 a trazione anteriore che ha permesso il salto di qualità in chiave internazionale, l’unica soluzione per vedere contemporaneamente in campo tutti i top player di una rosa eccezionale. Gli altri protagonisti sono ovviamente i giocatori. A 39 anni Buffon ha disputato una delle migliori stagioni di sempre, da Pallone d’oro, esempio e riferimento in campo e nello spogliatoio, pronto a un ruolo dirigenziale, quando smetterà. Decisiva la difesa, la meno battuta in Italia e in Europa, la BBC nelle sue varie declinazioni, con Bonucci, Barzagli e Chiellini d’acciaio, Rugani in crescita e un Benatia ritrovato e riscattato dal Bayern.
 
Dani Alves ha fatto la differenza sul più bello, dimostrandosi decisivo nel momento più caldo della stagione, a centrocampo con Khedira e Pjanic la Juve ha trovato equilibrio e solidità. Quantità e sostanza per il tedesco, stagione da protagonista, al netto dell’infortunio contro il Monaco che non gli impedirà di essere in campo a Cardiff contro il “suo” Real, il bosniaco ha trovato il suo ruolo davanti alla difesa, ereditando lo spartito da Pirlo, dopo un avvio in rodaggio da interno e trequartista.


In questa Juve funziona tutto, in particolare la fase offensiva. Cuadrado e Mandzukic si sono dimostrati gli esterni perfetti per il 4-2-3-1 di Allegri, imprevedibilità e cambio di passo per il colombiano, sacrificio e gol pesanti per il croato. Entrambi al servizio della squadra e di Higuain e Dybala, le punte di diamante. Il Pipita è la conferma, il giocatore più utilizzato da Allegri, al suo primo anno in bianconero ha già eguagliato due mostri sacri come Del Piero e Trezeguet alla voce gol fatti. La Joya è fantasia e talento purissimo, ha rimpiazzato Pogba nel cuore dei tifosi, i top club lo corteggiano ma lui ha rinnovato con la Juve, per vincere in Italia e in Europa. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia