Cagliari-Bari, lo spunto: the last dance di Mignani, gestire il risultato (perché bastano due pareggi)

Foto: Domenico Bari
The last dance. L'ultima trasferta, l'ultimo viaggio, del Bari che l'anno prossimo vorrebbe andare a San Siro e non al Druso. La proporzione della differenza tra i due...

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The last dance. L'ultima trasferta, l'ultimo viaggio, del Bari che l'anno prossimo vorrebbe andare a San Siro e non al Druso. La proporzione della differenza tra i due stradi rende l'idea di quello che c'è in palio. Il Bari ha vinto contro il Sudtirol dopo aver perso all'andata. Ha vinto giocando per oltre 45' con l'uomo in meno, con pazienza, caparbietà e soprattutto tanto ritmo. Lo ha fatto riuscendo a scardinare la trappola di Bisoli, maestro nella partita da 0-0, che poi diventa - con un episodio - da 1-0.

Adesso Mignani dovrà preparare la trappola per Ranieri, maestro e basta. Quasi un gioco delle parti che si inverte. Mignani, il giovane contro il maestro, cambia prospettiva: dovrà essere lui a far sì che la squadra più forte, almeno sulla carta, non vinca l'andata. Del resto è tutto lì. Il Cagliari ha qualcosa in più, nel valore della rosa e anche nelle individualità. Il Bari ha fatto un percorso migliore, però. Ha dimostrato di più e soprattutto resta il favorito perché ha l'enorme vantaggio di poter gestire il passaggio del turno in caso di doppio pareggio. Che - sia chiaro - non vuol dire giocare per il pari, ma sapere che se il Cagliari vince 1-0, basta fare altrettanto al ritorno. È quello che è successo contro il Sudtirol. A Ranieri, però, è già riuscito il sacco di Parma.Mignani ha sempre recitato la parte del bel giovane alla guida di una macchina veloce. Quanto sia merito del motore o del guidatore, lo dirà il tempo (ma lui è bravo davvero, ed è ormai chiaro). Adesso deve avere la capacità di gestire. È la parola chiave della notte in Sardegna. Gestire, per una squadra che ha vinto di più in trasferta che in casa perché è stata solo capace di correre come un treno. Gestire, che non vuol dire cercare di pareggiare ma di vincere nei 180'. O di pareggiare, nei 180'. Chi, a Bari, non ci metterebbe la firma? Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia