Marino applaude l'Happy Casa Brindisi: «Partenza ok, avanti così»

Marino applaude l'Happy Casa Brindisi: «Partenza ok, avanti così»
La sosta per gli impegni della nazionale è il momento giusto per fare il punto della situazione con il presidente della Happy Casa Brindisi Fernando Marino. ...

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La sosta per gli impegni della nazionale è il momento giusto per fare il punto della situazione con il presidente della Happy Casa Brindisi Fernando Marino.

Presidente soddisfatto di quanto la sua squadra ha fatto sinora? 
«Sicuramente sì, anche se brucia lo scivolone interno con Trento. Sappiamo che è parte integrante del nostro percorso di crescita. Non abbiamo una squadra con tantissima esperienza, questi passaggi a vuoto possono capitare nel corso di una stagione».

In Europa il discorso è un po’ diverso. 
«La speranza di passaggio del turno è ancora viva. Il rammarico più grande è l’approccio sbagliato all’esordio con Holon e la mancata zampata finale contro Cluj nelle due partite casalinghe. Ci teniamo moltissimo, la qualificazione al secondo turno è uno dei nostri principali obiettivi stagionali e dobbiamo rimanere concentrati per le prossime due trasferte. Abbiamo un po’ paura per la situazione pandemica in Europa e soprattutto in Romania e Israele, ma confidiamo in un attento monitoraggio da parte della Fiba».

Con il passare dei mesi avete ricalibrato i vostri obiettivi?
«No, continuiamo a ripeterlo. In ogni stagione, a meno che nel futuro non ci siano ulteriori introiti economici come speriamo e lavoriamo affinché avvenga, il nostro obiettivo primario è e rimane la salvezza. Ringrazio i soci, gli sponsor e l’associazione “Brindisi vola a canestro” per l’enorme supporto e contributo fondamentale. Sul campo bisogna fare i complimenti al coach per la capacità di far rendere al massimo i giocatori a disposizione, tanto da andare oltre le più rosee aspettative. Le imprese non si possono ripetere ogni anno per cui rimaniamo con i piedi per terra e pensiamo alle prossime impegnative sfide per tornare a disputare la Coppa Italia a Pesaro, dove abbiamo lasciato un pezzo del nostro cuore».

La convocazione in Nazionale di Gaspardo, Udom, Zanelli e Visconti è un motivo d’orgoglio, vero? 
«Motivo di orgoglio per la società e per i ragazzi che hanno scelto il nostro progetto anni fa sapendo ascoltare i consigli e aspettare il proprio momento. Sono convinto che potranno fare ancora meglio, d’altronde il nostro destino, così come per le squadre della nostra fascia, dipende molto dal rendimento del gruppo italiano. Ho in mente la Reggio Emilia di coach Menetti con Cinciarini, Aradori, De Nicolao, Polonara, Cervi. È importante mantenere un gruppo italiano che di anno in anno crea regole comportamentali anche per i compagni americani. E questo per buona parte è motivo della nostra partenza sprint».

Capitolo Myles Carter, oggi il vero “oggetto misterioso”.
«Condivido il termine oggetto misterioso. Invito a vederlo durante gli allenamenti, difendere e attaccare contro il miglior giocatore del campionato quale è Nick Perkins. Purtroppo il ragazzo paga la scarsa tranquillità in partita e al primo errore cala drasticamente la sua già poca fiducia».

Questione palazzetto. Una storia infinita. 


«Non infinita ma certamente lunga a causa dell’assurda burocrazia cui l’amministrazione comunale è tenuta a sottostare. Abbiamo imboccato l’ultima curva che ci indirizza all’ultimo chilometro. Probabilmente la settimana prossima potremmo completare definitivamente l’iter burocratico con il Comune e procediamo spediti sul fronte credito sportivo e fondi europei. Siamo indietro di un anno rispetto al cronoprogramma iniziale ma siamo ottimisti. Dico ai tifosi di stare tranquilli, a breve convocheremo una conferenza stampa per mostrare a tutti ciò su cui stiamo lavorando ormai da anni. Il covid non ha aiutato ma il sogno è sempre più vicino».

 

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Quotidiano Di Puglia