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«Cinema, resistete ancora un po’. Se cominciano a chiudere altre sale, sarà un disastro».
L’appello, accorato, arriva da Carlo Verdone, che – come ogni anno – oggi, ultima giornata del Festival del Cinema Europeo di Lecce, ha svelato il vincitore del Premio intitolato a suo padre Mario e dedicato alla migliore opera prima di un under 40. Il vincitore è Phaim Bhuiyan con “Bangla”, che si è già aggiudicato il David di Donatello come miglior regista esordiente.
È stata, però, anche l’occasione per fare il punto con Verdone sul suo primo film girato in Puglia, “Si vive una volta sola”, che sarebbe dovuto uscire a febbraio, poi rimandato a causa del Covid a fine novembre e ora di nuovo bloccato per via dei cinema chiusi. «Io e miei produttori siamo decisi a fare l’impossibile per uscire in sala. Farlo in piattaforma sarà l’ultima delle opzioni».
Il regista romano è disposto ad aspettare anche la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Riuscire per Natale gli pare un’utopia con quasi 50mila contagi al giorno. «Non importa se dobbiamo aspettare – aggiunge – ma il mio è un film concepito per il grande schermo».
Nel frattempo, Verdone sta per pubblicare il suo ultimo libro autobiografico per Bompiani «dopodiché chiuderò lo scrigno dei ricordi» e rivela che Amazon gli ha commissionato una serie tv che si intitolerà “Vita da Carlo” in 10 puntate. «Stiamo ultimando la stesura della sceneggiatura e inizieremo le riprese a marzo».
Sul soggetto di un nuovo film, infine, sta già ragionando con i suoi collaboratori ma non riguarderà la pandemia. «Spero che ce la saremo finalmente lasciata alle spalle.
Quotidiano Di Puglia