“La luna e i falò”, il celeberrimo romanzo di Cesare Pavese, torna ad essere un film, adattato dalla penna dello sceneggiatore e regista leccese Alessandro...
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A invitare Valenti a Londra è stato il produttore Rex Glensy, la cui strada aveva incrociato quella dello sceneggiatore salentino mentre quest’ultimo era alle prese con un altro importante adattamento, quello de “Gli indifferenti” di Alberto Moravia, prodotto da Indiana. Due case di produzione internazionali che, in poco più di un anno, hanno invitato Valenti a lavorare su grandi classici della letteratura italiana del Novecento.
Un interesse che Valenti spiega raccontando il “dietro le quinte” dell’incontro con Glensley. «Mi ha detto: voglio fare un sacco di soldi con questo film. Io sono rimasto un po’ perplesso: come, con “La luna e i falò”? Lui mi ha risposto di sì, dato che questo è uno dei libri più amati nei college inglesi e americani. Questo mi ha fatto molto riflettere: spesso noi in italiani compriamo i diritti di libri stranieri, ma abbiamo un patrimonio letterario incredibile, che quando viene valorizzato riesce a renderci internazionali. Semmai, provinciale è il cercare di scimmiottare le altre culture, in operazioni che raramente vengono apprezzate».
Sul romanzo di Pavese Valenti lavorerà a quattro mani con Leonardo Guerra Seragnoli, bissando all’incirca l’operazione compiuta su “Gli indifferenti”, ovvero un adattamento che rispetti la scansione della storia attraverso le varie scene e il senso profondo dell’opera, ma attualizzando i dialoghi in modo da renderli più vicini al presente. Per lui è anche un modo per proseguire l’indagine sulla coralità e sul senso delle radici condotta con le sceneggiature originali firmate per i film “In grazia di Dio” e “La vita in comune” di Edoardo Winspeare.
«“La luna e i falò” è la storia di un uomo che non ha radici, che decide di tornare nel suo paese ma si rende conto che nessun luogo può aiutarlo a trovare un proprio immaginario. La sua identità è data per frammenti di ricordi incrociati a pensieri. È il romanzo che scrive prima di uccidersi, per questo è anche molto malinconico, tuttavia aiuta a capire che per costruire la propria identità è necessario non analizzarla, ma ascoltarla, farla fluire. Il protagonista ascolta i pensieri che lo visitano, passato e presente si confondono, come se il passato servisse a capire le scelte del presente. In quest’epoca di certezze violente, è un pensiero debole che paradossalmente ha una forza incredibile».
Entro fine anno andrà consegnata la sceneggiatura definitiva, mentre le riprese dovrebbero partire l’anno prossimo. Intanto, a maggio ci sarà il primo ciak de “Gli indifferenti” e la notizia, anticipata dallo sceneggiatore, è che nel cast sarà presente anche l’attrice pluripremiata Valeria Bruni Tedeschi. Ancora nessun dettaglio sulle location delle riprese, ma Valenti tenterà di proporre la Puglia per le scene degli interni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia