Nei Cineporti di Bari e Lecce con il duo Rezza e Mastrella

Nei Cineporti di Bari e Lecce con il duo Rezza e Mastrella
Sul finire degli anni ‘80 nasce il duo Antonio Rezza e Flavia Mastrella, artisti poliedrici che attraverso teatro, cinema e televisione hanno condotto negli anni il bisogno...

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Sul finire degli anni ‘80 nasce il duo Antonio Rezza e Flavia Mastrella, artisti poliedrici che attraverso teatro, cinema e televisione hanno condotto negli anni il bisogno di interrogarsi sulla politica e sullo stato dell’uomo nella sua contemporaneità. I loro lavori sono caratterizzati dalla ricerca sull’espressione corporea e verbale attraverso la coazione a ripete che tormenta i personaggi di Rezza, portando il pubblico a uno spaesamento sfiancante, manifestazione di una rottura per andare al di là degli stereotipi e dei linguaggi. Il duo Flavia Mastrella e Antonio Rezza con il suo lavoro indipendente, estremo e assoluto, per questo difficile da inquadrare, ha conquistato prestigiosi riconoscimenti tra cui nel 2018 il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia.

L’associazione Spazio 44, insieme ad Apulia Film Commission, dedica due giorni alle ultime opere cinematografiche dei due artisti, proiettate contemporaneamente all’interno dei Cineporti di Bari e Lecce. Si parte stasera alle 20 al Cineporto di Bari con la proiezione de “Il Cristo in gola” di Antonio Rezza che alla fine del film, in collegamento dal cinema Troisi di Roma, dialogherà con il giornalista Michele Casella e il pubblico.

Un Cristo senza parola nei paesaggi di Matera

Il film, dalla lunga gestazione iniziata nel 2004, mette in scena il corpo di un Cristo privo di parole, un corpo che rifiuta il significato del verbo e si muove sofferente in una messa in scena iperrealista dalla cromatura netta, un bianco e nero messo in risalto dai paesaggi di Matera in cui è girato il film.
“Ho scritto molte cose da mettere in bocca al figlio di Dio - si legge in una nota del regista - ma nell’esatto momento in cui il corpo si è staccato dal volere dell’autore gerarca per interpretare il sapere della carne, lì, con la pietra che scotta, la luce che acceca e con le membra indolenzite da posture innaturali, mi sono liberato dello stupido significato che il pensiero accattone voleva imporre al costato”.

Nella rivisitazione eretica, ma mai blasfema, dell’autore, gli insegnamenti del Cristo si fanno urla di fronte a un’umanità incosciente, non ha più nulla da insegnare e combatte contro la sua solitudine. Nessuno parla eccetto il diavolo interpretato dall’anziana Maria Bretagna che mette in discussione Gesù e la sua divinità; i pochi dialoghi sembrano uscire dalla mente dei personaggi come nel confronto tra il Gesù urlante e Ponzio Pilato sul potere, uno dei temi trattati dal denso e stratificato progetto di Rezza. L’uomo ha creato e perpetuato nella storia il suo potere che nel tempo si è trasformato nella propria croce, infatti, è Gesù che costruisce la sua croce per immolare se stesso.

Sempre stasera alle 20, ma nel Cineporto di Lecce, la giornalista Sarah Helena Van Put introdurrà il film “La legge” di Flavia Mastrella. Il progetto nasce da un impulso dell’artista di fronte alle difficoltà durante il periodo del Covid e dall’accettazione silente delle leggi del lockdown; così la regista ha chiesto a centonovanta persone di interpretare la lettura di un articolo della Costituzione Italiana riprendendo con il cellulare il proprio animale domestico. Mastrella con semplicità crea un’opera che spinge lo spettatore a riflettere sulla conoscenza dei propri diritti di fronte alla legge del più forte che trasforma i deboli in animali, in gregge.

Giovedì alle 20, invece, sarà la volta di “Samp” che verrà presentato in contemporanea al Cineporto di Lecce da Luca Bandirali (ricercatore di Cinema, Fotografia, Televisione al Dams dell’Università del Salento) e a Bari dal giornalista Michele Casella che, dopo la visione, condurrà l’incontro in collegamento con Antonio Rezza e Flavia Mastrella

"Samp", un film girato interamente in Puglia

Il film, interamente girato in Puglia nell’arco di vent’anni, segue la storia di un killer in giacca rosa che uccide i rappresentanti della tradizione per conto del Presidente; la scelta di girare il film nel Salento, terra dalle tradizioni millenarie che convivono con una modernità imposta, non è un caso. In Samp si ritrovano gli elementi che caratterizzano il lavoro ultra trentennale del duo Rezza-Mastrella, tra teatro e cinema, con cui ancora una volta mettono in discussione la contemporaneità: dal diritto al potere allo stato dell’arte.


L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero fino a esaurimento posti.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia