Zalone batte Zalone: 'Quo vado?' è il film più visto nella storia del cinema italiano

Checco Zalone
ROMA - Un risultato strepitoso. Checco Zalone supera se stesso e fa registrare con 'Quo vado?' (dal 1 al 12 gennaio)...

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ROMA - Un risultato strepitoso.

Checco Zalone supera se stesso e fa registrare con 'Quo vado?' (dal 1 al 12 gennaio) 52.166.450 euro (7.347.131 presenze in sala certificate Cinetel): un risultato che diventa il maggiore incasso per un film italiano di tutti i tempi, superando anche il precedente record, sempre detenuto da Zalone, ovvero quello di 'Sole a catinelle' pari a 51.948.550 euro nel 2013.

Ora, nella classifica Cinetel dei film che hanno incassato di piu' nel nostro Paese, italiani e stranieri, ha davanti solo 'Avatar' di James Cameron.

Tornando ai migliori incassi italiani di tutti i tempi (dati Cinetel), italiani e stranieri, davanti a Checco Zalone, ovvero Luca Medici, resta solo Avatar che nel 2009 aveva ottenuto 65,666,319 euro. Ma anche di fronte al fantasy di James Cameron (che ha avuto il vantaggio del prezzo maggiorato per il 3D) nessun complesso di inferiorita' da parte di 'Quo vado?'. Il film ha buone possibilita' di battere 'Avatar' anche valutando la sua permanenza in sala che, anche secondo Medusa che distribuisce il film, e' prevista almeno fino a fine gennaio. Ora lo scarto tra 'Avatar' e 'Quo vado' e' poco piu' di 13 milioni di euro, una cifra raggiungibile visto che ci sono a disposizione 19 giorni compresi due week-end.

Intanto l'attore in un'intervista al settimanale Sette, magazine del Corriere della Sera in edicola venerdi', rispondendo a chi ha criticato 'Quo vado?' perche' troppo indulgente nei confronti dei vizi degli italiani ha detto: "E' vero. Di questo schifo che siamo noi italiani credo che qualcosa vada salvato". Mentre in risposta a Maurizio Gasparri che ha visto nel film una stroncatura alla riforma renziana delle province, ha rivendicato con forza la sua indipendenza: "Io faccio il comico. Prendo per il culo un fatto evidente: siamo un popolo restio al cambiamento. Non credo che questa constatazione abbia un colore politico". Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia