Dice sempre che torna a casa poco spesso. Non in vacanza, ma per recitare. Quando succede, però, come stasera, è una festa. ...
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Lui è Mario Perrotta, attore, regista e drammaturgo leccese, di recente insignito del terzo Premio Ubu, l’Oscar del teatro italiano, in appena quattro anni, e oggi, alle 21, sarà protagonista sul palco del DB D’Essai di Lecce del monologo “Milite Ignoto – Quindicidiciotto”, il primo capitolo della sua nuova trilogia dedicata alla Grande Guerra (ingresso 12 euro, ridotto 10, info 0832.390557).
Accolto più che positivamente da critica e pubblico, “Milite Ignoto” è una grande prova d’attore da parte di Perrotta, capace di coniare un suo personale “grammelot” impastato dei dialetti di tutta Italia. La vicenda, infatti, prende le mosse da una constatazione: in trincea è nata la lingua italiana come la conosciamo oggi, perché lì, sul Piave, si incontrarono per la prima volta gli italiani dell’Italia unificata e si trovarono a dover comunicare fra di loro, scontrandosi contro dialetti differenti e, quindi, evidenti difficoltà di comprensione. Difficoltà che furono, in molti casi, anche causa di morte.
Questa Babele Perrotta la trasferisce allo spettatore e ricostruisce la moltitudine, pur essendo da solo sul palco. Lo fa passando, a volte anche nella stessa frase, da un dialetto all’altro, districandosi fra idiomi e cadenze diverse con grande perizia. «Il dialetto è la grammatica delle emozioni», ha dichiarato l’attore leccese, unico salentino ad aver vinto l’Ubu dopo Carmelo Bene.
Con lo spettacolo di stasera, infine, il DB d’Essai si rilancia anche come teatro, oltre che come sala per le proiezioni cinematografiche. Di “Milite Ignoto” sono previsti anche due matinèe per le scuole, sia oggi che domani alle 10. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia