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E' tempo di valigie per i fratelli Sangiorgi. Si parte, destinazione Sanremo. Si torna all'Ariston, i Negramaro tornano in gara a distanza di 19 anni dal 2005 quando parteciparono tra i Giovani con il brano "Tutto scorre". Oggi, come allora, Giuliano, Salvatore e Luigi insieme fanno squadra, si sostengono «nella vita e nel lavoro». Il post di Giuliano, frontman dei Negramaro, alla vigili della partenza per Sanremo, è una lettera d'amore nei confronti dei suoi due fratelli, oggi anche suoi manager.
L'augurio, a tutti, è quello di essere circondati da un affetto come quello che ha lui, «… e poi, auguro a tutti di avere due fratelli così», scrive sul suo profilo facebook Giuliano Sangiorgi. «Oggi in volo verso Sanremo, insieme come sempre».
I ricordi
Racconta delle loro vita da adolescenti, Giuliano, ricordando (e regalando ai suoi fans) momenti privati in cui tanti fratelli e sorelle possono riconoscersi: la confidenze, le naottate da ragazzi trascorse insieme. «Dal nostro letto a castello fino ai miei primi vent’anni, sempre insieme. Giorno e notte». Notti in cui si ascoltava la musica tutti insieme «Zap Mangusta era il nostro eroe delle tenebre on air - racconta l'artista - scoprivamo i Depeche Mode, gli U2, i Doors, la grande musica dallo spazio e poi… chi si svegliava se non arrivava papà con il suo “7 e 5!” intimandoci “dolcemente” che il tempo scorreva inesorabilmente ed era già fin troppo tardi…».
Il fratello Salvatore
«Guardavo mio fratello più grande Salvatore, in tutto quello che faceva ed era il mio eroe da seguire - scrive Guliano - : mi piaceva la musica che ascoltava, mi piaceva come portava i capelli, come portava tutta la sua cultura in giro e mi piaceva la sua “kefiah”, che mi spingeva a credere nell’umanità, che alla fine è tutta lì, in un gesto, in un segno, che ci avvicina gli uni agli altri e ci fa sentire vicini e vivi, anche da un piccolo paese come Copertino, anche da una città meravigliosa come Lecce».
Luigi
«Guardavo Luigi, studiare di notte e rincorrere il suo sogno di portiere di calcio.
Pensavo: come si fa a desiderare di restare in porta? Cioè io, col carattere che mi ritrovo, avrei voluto solo segnare, segnare e ancora segnare… ma non di certo salvare un’intera squadra dal goal degli avversari. Pensavo: che forza, che caparbietà, restare un passo indietro per portare tutti avanti, verso la vittoria».
Sempre insieme
«Poi sono diventati avvocati, oggi anche miei manager. E se penso che quando ero io a studiare di notte per suonare di giorno come Luigi, quando ascoltavo e sognavo gli U2 come Salvatore, loro erano il mio piano B, quello di salvataggio. Forse anche per questo iniziai a studiare anch’io giurisprudenza, dando per certo che, semmai non ce l’avessi fatta a fare del mio sogno, la musica, il mio mestiere, avrei trovato sempre lì loro, i miei due fratelli (veri e non come oggi “bro” o “frate” a parole…) pronti ad accogliermi nel loro studio legale, anche come segretario o quantomeno “usciere” (e qui mi viene da ridere, pensando al mio amico Maccio Capatonda e a Hebert Ballerina)».
«Insomma, quel letto a castello c’è ancora oggi, con una sola differenza: ha le ali e ci porta in giro per il mondo insieme, oggi verso Sanremo. E il marketing lo lasciamo a chi lo sa fare, a noi la musica e la vita, vera! Buon Sanremo a tutti da tre “santi”: i fratelli Sangiorgi…”che siamo noi”! Cit. I fratelli Capone - Toto’ e Peppino», chiosa scherzando Giuliano Sangiorgi.
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