Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, all'insaputa del collega Fabio, avrebbe truffato per 170mila euro Mediaset con la complicità di sua moglie, facendosi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La prima truffa è quantificata in oltre 21mila euro e fa riferimento alle spese pagate da Mediaset alla Mec per i dieci servizi ritenuti falsi. La somma - emerge dagli atti giudiziari - è aggiuntiva rispetto a quella prevista dal contratto di appalto tra la Mec e Mediaset che prevedeva un forfettario a stagione pari a 160mila euro (oltre Iva) ed il compenso da corrispondere agli inviati per ognuna delle 221 puntate mandante in onda da Canale 5 nel corso del programma tv. Questa presunta frode è relativa al periodo compreso fra dicembre 2012 e dicembre 2013 ed è contestata a Mingo De Pasquale e Corinna Martino e riguarda i dieci servizi “risultati artefatti, simulando fatti, personaggi, circostanze e condizioni, frutto della fantasia degli indagati e precostituiti - secondo il pm Isabella Ginefra - all'insaputa dell'inviato Fabio De Nunzio”.
I servizi ritenuti falsi riguardano un sedicente intermediario bancario di Margherita di Savoia (Foggia) intento a finanziare prestiti irregolari dietro compenso di denaro. C'è poi il caso del sedicente dipendente della Motorizzazione civile che prometteva il recupero dei punti della patente senza sostenere esami in cambio di soldi. Ci sono poi il falso avvocato, il falso agente interinale, due servizi sulla sedicente maga sudamericana capace di guarire malattie in cambio di denaro, due falsi assicuratori, un falso medico, un falso manager aziendale che assumeva giovani lavoratori in cambio di prestazioni sessuali. In realtà si sarebbe trattato in tutti questi casi di attori ingaggiati per simulare eventi e anche percosse in danno di Mingo e della troupe.
La seconda truffa, dell'importo di 151mila euro, è contestata alla sola Martino e fa riferimento a presunte false prestazioni lavorative di figuranti/attori rimborsate da Mediaset. Sul libro paga della società Rti spa venivano cioè inseriti i compensi del cameraman, dell'autista personale di Mingo, di un giornalista-informatore e della segretaria della Mec, che risultavano attori dei servizi mandati di onda. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia