Giuliano Sangiorgi si racconta: «Ad Avetrana per l'umidità caddi sul palco. La passione per la musica? Nata in famiglia»

Giuliano Sangiorgi si racconta: «Ad Avetrana per l'umidità caddi sul palco. La passione per la musica? Nata in famiglia»
La chiamata di Mina, l'autografo chiesto da Jovanotti e il suo Salento. Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, si racconta al Corriere della Sera in un'intervista...

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La chiamata di Mina, l'autografo chiesto da Jovanotti e il suo Salento. Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, si racconta al Corriere della Sera in un'intervista con Sandra Cesarale. Dagli aneddoti del passato, al suo rapporto viscerale con la Puglia. Scaramantico? Un po'. Ma gli scongiuri non gli hanno evitato incidenti. «Al campo sportivo di Avetrana - spiega, parlando di uno dei primi concerti -, c’era tanta umidità. Entro correndo, imbracciando la chitarra, scivolo di schiena e faccio un volo che mi fa scomparire dal palco mentre gli altri Negramaro continuano a suonare. Ma sono prontamente rientrato in scena». 

Il viaggio

In Salento ci passa ancora molto tempo, pur vivendo ormai a Roma. « Sono in Puglia tre mesi d’estate, a Natale, a Pasqua. Con mamma ci scriviamo, scambiandoci tantissima vita. Giù ci sono i miei fratelli e anche la sala prove dei Negramaro». Il rapporto forte con la mamma, quello con il padre che non c'è più. E in famiglia «girava musica buona», dice, raccontando le proprie origini e quella prima pianola regalata dal papà. «Negli interminabili viaggi in macchina, per andare a casa di mio padre in Sicilia durante la Settimana Santa, ascoltavamo Lucio Dalla. Eravamo mamma, papà, e noi tre figli. A casa c’era un pianoforte, era di mio padre, il regalo per i suoi quarant’anni, ma ci mettevano sopra le mani anche i miei fratelli Luigi e Salvatore che ora fanno gli avvocati e sono nel management della band».

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Quotidiano Di Puglia