Marco Campanale ed Errante, cardiologo e cantautore due in uno: la sua musica è anche per chi non può sentire

Il pugliese Marco Campanale è un cardiologo (cura le cardiopatie congenite) presso un centro pediatrico di riferimento della Capitale. Errante è un cantautore...

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Il pugliese Marco Campanale è un cardiologo (cura le cardiopatie congenite) presso un centro pediatrico di riferimento della Capitale. Errante è un cantautore pugliese che continua a creare musica e a giugno è attesa la sua hit estiva. Marco Campanale ed Errante sono la stessa persona. Garbata, motivata, entusiasta. Il suo cuore batte per i piccoli, per la musica, per il sociale, per la sua Puglia. Le sue canzoni possono diventare la distrazione per ignari pazienti e per i loro genitori, giustamente in ansia. Ma non è finita qui. La sua "Nuotando nelle note" è tradotta anche per i non udenti nel linguaggio dei segni. Su Spotify è stato sentito da più di 400mila ascoltatori. E le immagini raccontate, tradotte in musica e parole, oltre il suo accento, sono meravigliosamente pugliesi.

(Gloria Antognozzi interprete LIS per la RAI ha fornito assistenza tecnica alla traduzione e interpretazione) 

Marco, lei è più medico o più compositore?
«Ho smesso di chiedermelo e non lo lascio giudicare al tempo che dedico. Sono entrambe le cose. Prima mi sentivo in colpa di sottrarre una cosa all'altra, adesso sono perfettamente in sintonia con entrambe che fanno parte di me».


La musica è salvifica?
«Quando si parla di musica, il battito rallenta in senso positivo perché riesce ad alleviare e dare serenità. D'altro canto, secondo me, il medico deve anche spiegare, dare dei messaggi su quello che succede e deve succedere. C'è "un ora" ma c'è anche "un poi". Sogno di avere un ambulatorio con la musica in sottofondo e differente, a seconda dei casi e dei pazienti. La musica è, inoltre, il mio spazio di libertà catartica dove sfiammo le emozioni esterne che arrivano dalla mia professione. Divento più pronto ad affrontare le situazioni e il secondo round. Immagino sempre il principio dei vasi comunicanti, dove un elemento va a riempire quello vuoto. La musica, per me, ha molto della medicina perché è interpretare cosa sta succedendo. La musica, inoltre, cura l'anima e fornisce dei messaggi».


Parafrasando una strofa di "Nuotando nelle note", ascoltiamo: "nella baia c'è la luna". Descrive un luogo specifico e cosa le dice questa luna?
«L'immagine cantata è quella del Salento, della baia di Gallipoli. Mia madre, oculista, è nata ad Alezio e adesso, con mio padre, ingegnere, vivono a Cassano Murge, nel barese. Ogni volta che ritorno, mi ricarico di belle emozioni. E in quella baia ci sono le emozioni ed è dove ho imparato a nuotare. Quando torno in Puglia, recupero energia. Mi viene in mente la frase di Walt Disney: "Se puoi sognarlo, puoi farlo", e noi dobbiamo continuare ad andare verso la luna che illumina».


Ci parla della scelta di tradurre la sua canzone anche nel linguaggio dei segni per i non udenti?
«È la volontà di superare un confine non può avere un territorio inarrivabile. Il messaggio di "Nuotando nelle note" è troppo grande. Non si tratta di parole scritte o parlate, ma anche accessibili a tutti».


Qual è il sogno nel cassetto di Marco Campanale, aka Errante?
«Di innamorarmi sempre». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia