“L'anima vista da qui”, esce oggi il docufilm sui Negramaro

“L'anima vista da qui”, esce oggi il docufilm sui Negramaro
Più che un documentario è un film. Più che un film è «un viaggio nel quale, con questa nostra famiglia allargata, siamo passati dalle più...

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Più che un documentario è un film. Più che un film è «un viaggio nel quale, con questa nostra famiglia allargata, siamo passati dalle più grandi gioie alle più grandi paure, e poi a un nuovo inizio». Brilla una luce allegra e al tempo stesso commovente negli occhi di Giuliano Sangiorgi mentre descrive con quelle poche ma significative parole il docufilm “L'anima vista da qui” che - dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, dov'è entrato in selezione ufficiale - approderà il 15 novembre, in esclusiva, su Rai Play.


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E' il film del regista Gianluca Grandinetti sui Negramaro, ma non percorre tutta la storia della band salentina. Solo gli ultimi tre anni, quelli che accompagnano l'evoluzione dell'ultimo album del gruppo, Amore che torni, dai primi vagiti in studio fino ai palchi dei concerti. Quaranta minuti di emozioni. Lo hanno applaudito - a lungo - i presenti alla proiezione del Festival del cinema di Roma. Il film racconta «come questo sia stato un periodo di grandi cambiamenti, in cui ci sono nati bambini e sono successe tutte le cose più belle e più strane, successi, paure, inizi e rischi di cadute, riprese - continua Giuliano - così abbiamo pensato di unire alcune delle immagini dal nostro archivio, quelle che già 15-20 anni fa, Andrea riprendeva in vhs». Andrea di cognome fa Mariano ed è uno dei componenti della band insieme con Lele Spedicato, Ermanno Carlà, Andrea De Rocco, Danilo Tasco. Tutti, ovviamente, in grande spolvero ieri a Roma sul palco della Festa, in posa sul red carpet per le foto accanto al regista Grandinetti e alla manager discografica Caterina Caselli che con la sua Sugar ha prodotto anche questo docufilm, insieme a Gadep e Stylepusher.
 


Nel film c'è anche un monologo-racconto interiore, scritto da Giuliano e letto da Alessandro Borghi. «Lo scoprimmo nel 2011 quando interpretò il video del nostro brano Basta così - racconta Sangiorgi - e oggi è parte della nostra storia». Poi un riferimento al territorio in cui i Negramaro mantengono ben salde le loro radici: «In tutti i Sud del mondo la vita è più complicata, c'è crisi. Ma essere nati nel Salento ha rappresentato per noi un'opportunità: abbiamo dimostrato di avere gli attributi per superare le difficoltà».

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Sorride Giuliano, e i suoi occhi cercano quelli dell'amico Lele Spedicato, il chitarrista della band, ormai perfettamente guarito dopo l'emorragia cerebrale che l'ha colpito nel settembre 2018. «Mi sono lasciato la paura alle spalle - dice Lele - e oggi guardo avanti, felice di ritrovarmi qui con i miei fratelli». «Lele è una roccia», conferma Sangiorgi e subito annuncia l'uscita del nuovo album: «Ci sono già 70 canzoni - dice - ma è ancora tutto un flusso, ci stiamo lavorando». Sui temi non si sbilancia: «Ancora è presto per dire di più, ma c'è tanto di cui parlare, fra argomenti grandi e piccoli». E nel fiume di domande e risposte, di fronte a chi gli chiede cosa lui pensi dei talent taglia corto scherzando: «Ancora me lo chiedete? Ormai sono finiti». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia