«La memoria è il più potente vaccino contro gli abissi della Storia». Così Alberto Angela in un post su Facebook aveva presentato la puntata...
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E sabato sera la puntata è stata un grande successo. Ulisse ha raccolto davanti al video 3 milioni 612 mila spettatori, pari a uno share del 18.6%. Sui social sono state oltre 133 mila le interazioni (+50% rispetto alla scorsa settimana) e Ulisse è stato il programma più commentato dell'intera giornata.
Plaude anche il presidente della Camera, Roberto Fico: «Il #16ottobre1943 iniziò il rastrellamento degli ebrei di Roma: la memoria di una delle tragedie più dolorose della nostra storia - scrive sui social - è fondamentale.
L'Auditel mette al primo posto Tu sì que vales su Canale 5, che raccoglie 5,2 milioni di spettatori e sfiora il 30%. Ma Ulisse fa il pieno di ascolto tra i laureati, con il 25.9% di share, e appassiona anche i giovani, centrando il 19.1% sulle ragazze di 8-14 anni e il 17.8% sui ragazzi di 15-24 anni. Il picco in share, pari al 24.1%, è alle 23.32, quando Angela, nella porta di Brandeburgo, mostra il memoriale degli ebrei assassinati d'Europa. Alle 22.44 il picco in valori assoluti: 4 milioni 39 mila spettatori restano incollati a Rai1 mentre Sami Modiano ricorda il momento in cui scoprì l'esistenza delle docce di gas in cui perse la sua famiglia.
L'emozione corre sui social durante tutta la puntata del programma, che è il più commentato della giornata di ieri, al primo posto dei trending topic Italia. «La conoscenza ci rende liberi», «il ripasso dell'orrore ci aiuti a non replicare», «grazie al servizio pubblico», «Angela un fuoriclasse», «stasera Ulisse è da guardare in silenzio», scrivono in tanti. E c'è anche chi, facendo appello alla dignità e all'uguaglianza, richiama altri drammi, quelli dei migranti, dei campi in Libia, degli schiavi nei campi, dei bimbi di Lodi. Alberto Angela oggi preferisce non commentare: per lui hanno parlato le immagini.
Tra i tanti complimenti, incassa quelli di Adriano Celentano: «Grazie Alberto, per il tuo contributo a non dimenticare. Con la tua trasmissione di ieri sera non solo ci aiuti a non dimenticare gli orrori del nazismo, ma a ricordarci che il seme di quelle atrocità è dentro ognuno di noi, pronto a esplodere ogni volta che, fingendo di non conoscere il PROSSIMO, smettiamo di sorridere. Che, tradotto, significa: VITA! Vita Che muore se, prima di tutto, non la si riconosce negli ALTRI!!! Grazie Alberto! Sei grande!!!». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia