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Andante moderato. Volendo utilizzare un tempo musicale, forse sarebbe questo quello più consono per comprendere come aziende, enti, amministrazioni stanno affrontando la transizione green che comprende un po’ tutte: quella tecnologica, quella ambientale, quella energetica. Transizione che investe in pieno il settore dei trasporti e della mobilità con tutto ciò che ne consegue per i settori industriali direttamente interessati, come quello dell’automotive, dove la deadline per il motore endotermico è fissata al 2035. Da allora le uniche auto nuove che potranno circolare nell’Unione europea saranno quelle elettriche o alimentate a idrogeno che non producono emissioni di CO2. E a proposito di idrogeno presto avremo treni a idrogeno nella nostra regione. La Puglia si è aggiudicata quasi 14 milioni di euro per la costruzione di tre infrastrutture di rifornimento sulle ferrovie Lecce-Gallipoli, Novoli-Gagliano e Casarano-Gallipoli e ha ottenuto anche 24 milioni di euro per l'acquisto del nuovo materiale rotabile. Come tutti i progetti che attingono ai fondi del Pnrr anche questi dovranno essere conclusi entro il 30 giugno 2026. Una scadenza tutto sommato vicina.
«Le scadenze imposte da importanti somme messe a disposizione dal Pnrr sicuramente necessitano di una rapida scelta – sostiene Matteo Colamussi, presidente di Asstra Puglia e Basilicata e direttore generale delle Ferrovie Appulo Lucane – è evidente che da questo punto di vista il vecchio governo aveva sbagliato i conti sull’offrire opportunità. Se avessero interloquito di più con gli stakeholder non sarebbe andata così.
La transizione è senza dubbio un fatto epocale e la strada per giungere ad emissioni zero appare comunque complessa e lunga. In Italia c’è un parco auto circolante di 40 milioni di veicoli, il 99,9% è alimentato da carburanti fossili, i motori elettrici sono 158mila e costano parecchio. Nel 2030 il 70% dei motori sarà ancora endotermico. «L’Automobile Club non è contro l’elettrico, l’Aci studia, approfondisce – dichiara Francesco Sticchi Damiani presidente di Aci Lecce - invece di parlare solo di elettrico parliamo di biocarburanti (bio-metano e bio-diesel) che ci permettono di intervenire utilizzando il parco circolante esistente. Sono in crescita gli Hvo, (carburanti prodotti da materie prime al 100% rinnovabili). Il motore elettrico sembra destinato a diventare la tecnologia di elezione per i veicoli commerciali e leggeri, mentre l’Hvo e l’idrogeno potranno essere preferiti dove l’elettrificazione è più complessa, camion, autobus, trasporto pesante, treni, navi e aerei. Abbiamo bisogno di tempo per arrivare a questa transizione tecnologica. Per questo dobbiamo tenere aperte tutte le strade. Tenendo conto che non esiste la ricetta perfetta. Ogni prodotto ha le sue criticità. Il fine ultimo è quello delle emissioni zero. Bisogna intraprendere delle strade multiple, poi sarà la tecnologia, il mercato a stabilire quale la migliore».
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