È arrivato a Bari soltanto da tre settimane, ma «la prima impressione che ho avuto è quella di una città molto interessante e stimolante». Il...
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È arrivato a Bari soltanto da tre settimane, ma «la prima impressione che ho avuto è quella di una città molto interessante e stimolante». Il prefetto Francesco Russo è stato scelto dal governo per sostituire Antonella Bellomo, andata in pensione: alle spalle tanta esperienza accumulata nel corso degli anni a Milano, Ravenna, Salerno, per citarne alcune, ed è considerato uno dei massimi esperti in immigrazione.
Prefetto, qual è stato l’impatto con Bari?
«Ho avuto una impressione bellissima, devo ammettere di aver girato non molto perché impegnato nei primi incontri istituzionali ma mi sembra di poter dire di essere arrivato in una città molto stimolante. Sono molto soddisfatto di essere venuto qui».
I primi passi quali sono stati?
«Ho incontrato le istituzioni cittadine e regionali, forze di polizia, università, sindaco ovviamente. Ho potuto constatare che è un ambiente di alto livello, positivo».
Rispetto alle sue esperienze passate, che differenze ha notato con altre città?
«È chiaro che ogni comunità, ogni città, ha le sue peculiarità, difficile fare dei confronti. Quello che posso dire è che a Bari ho trovato un ambiente molto impegnato che ha un forte legame con la città, e questo è un fattore positivo. Complessivamente vedo una città molto accogliente, vivibile, viva, come sono le città del sud, e con tanti posti belli da vivere e visitare».
È considerato in Italia uno dei massimi esperti nella gestione dei migranti, verrebbe da dire l’uomo giusto nel momento giusto, vista l’acuirsi del fenomeno. Come affronterà la questione?
«Conosco solo un metodo e non è una frase fatta: con il lavoro congiunto di tutti, cercando di garantire la dignità di coloro che sono o saranno ospitati nei nostri centri. Stiamo lavorando in tal senso, il numero consistente ci impone di stare molto, molto attenti, quindi sicuramente farò tanta attenzione all’aspetto dell’accoglienza. Ma poi c’è il fronte dei controlli che non può essere sottovalutato. Ho intenzione di curare con grande attenzione questa situazione, tenendo sempre strette le varie istituzioni».
A rendere il clima ancora più instabile e incerto anche la nuova guerra scoppiata con il brutale attacco a Israele. È salito il livello di allerta anche a Bari?
«Certo, abbiamo fatto già un comitato per l’ordine e la sicurezza, abbiamo intensificato le misure di controllo e stiamo avendo particolare attenzione nei confronti di possibili obiettivi».
Capitolo lavoro, a Bari ci sono la metà delle vertenze aziendali della Puglia, con il settore automotive che rischia di innescare una bomba sociale. Che farà?
«Ammetto di non aver avuto ancora occasione di confrontarmi sulle crisi aziendali ma lo farò presto con le parti. Quello che, però, posso assicurare è che c’è comunque già attenzione massima da parte degli uffici. Non ho fatto un focus specifico ma verrà fatto a breve. Siamo sempre disponibili a dialogare con aziende e sindacati».
Sicurezza: oltre alla microcriminalità, tra spaccate, furti e rapine, in questo particolare momento storico è molto avvertito in città il problema del disagio giovanile che ha diverse sfaccettature. Si va dalle baby gang ai singoli episodi di violenza nelle scuole. Come si interviene?
«Già nei primi comitati che ho presieduto il bullismo è stato un tema affrontato ampiamente.
Quotidiano Di Puglia