Capitan Lucioni, un leader in campo e fuori

Capitan Lucioni, un leader in campo e fuori
Il simbolo della decima promozione in serie A del Lecce è senza ombra di dubbio il Capitano. Fabio Lucioni, ternano di nascita e sannita di adozione, alla soglia dei 35...

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Il simbolo della decima promozione in serie A del Lecce è senza ombra di dubbio il Capitano. Fabio Lucioni, ternano di nascita e sannita di adozione, alla soglia dei 35 anni (li compirà il 25 settembre), si è tolto lo sfizio di vincere il secondo campionato di serie B con la squadra del presidente Saverio Sticchi Damiani. Questa promozione però ha un sapore molto più dolce rispetto a quella del 2019 perché ottenuta con la fascia al braccio e alla testa di un gruppo che sin dall’alba della stagione ha sempre seguito la rotta indicata dal suo leader indiscusso. «È capitato tante volte in occasione di sedute di allenamento facoltative di arrivare al campo e di trovare tutti i miei compagni di squadra. Ciò ha contribuito tantissimo a fare del nostro un gruppo solido e compatto», ha rivelato di recente Lucioni in un incontro nella redazione del Nuovo Quotidiano di Puglia. Un aneddoto che dimostra la bontà del lavoro svolto all’interno dello spogliatoio dal buon Fabio, che ha potuto contare anche sul prezioso apporto di altri colleghi come Coda, Dermaku e Tuia.

Un volo da sogno: Lecce, è solo l'inizio


Di questa lunga ed estenuante stagione uno dei ricordi indelebili legati a capitan Lucioni è senza dubbio la rete dell’1-0 realizzata nel big-match contro il Pisa il 25 aprile, nel giorno in cui l’Italia festeggia la Liberazione. Un gol pesantissimo nell’economia di una stagione vissuta sin dalle prime giornate sul filo del rasoio, con un’alternanza infinita nelle prime posizioni della classifica. Un piattone destro carico di rabbia, su suggerimento del “compare” Coda, spedito alle spalle dell’incolpevole Livieri e risultato poi decisivo per la riconquista del primo posto solitario in classifica a distanza di pochi giorni dalla debacle di Reggio Calabria.


Per Fabio Lucioni, nella serata della festa davanti a circa 30mila tifosi presenti sugli spalti del Via del Mare, anche la soddisfazione e l’orgoglio di alzare al cielo la Coppa Nexus, il trofeo istituito dalla Lega di serie B per premiare la squadra prima classificata. Un traguardo raggiunto dal Lecce calcio soltanto un’altra volta, con Luigi De Canio in panchina, nella stagione sportiva 2009/2010. Era il 30 maggio 2010: al termine del match casalingo contro il Sassuolo, terminato 0-0, fu il capitano Guillermo Giacomazzi ad alzare al cielo il trofeo (all’epoca si chiamava Coppa delle Ali). A distanza di dodici anni Lucioni ha imitato Giacomazzi in attesa di festtegiare nuovi successi con la maglia giallorossa.
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Quotidiano Di Puglia