Finanziare la ricerca scientifica per combattere ancora meglio le malattie cardiovascolari, patologie che colpiscono in maniera particolari gli anziani e, di conseguenza,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il primo atto concreto della Fondazione consisterà nell’erogazione di 10 borse di studio di 15.000 euro ciascuna, che serviranno a promuovere e favorire due differenti momenti della lotta alle malattie cardiovascolari: comprendere i meccanismi e curare meglio e più efficacemente. Cinque borse saranno così devolute ad altrettanti giovani cardiochirurghi per sviluppare (in Italia o all’estero) ricerche innovative sui meccanismi molecolari alla base della patologia coronarica, valvolare o aortica. Le altre cinque, invece, serviranno a chi effettuerà un periodo di training (in Italia o all’estero) per il trattamento transcatetere, ovvero metodo non invasivo, della patologia valvolare o aortica.
«Se vogliamo sconfiggere le malattie cardiovascolari, ancor prima della cura dobbiamo lavorare e considerare la loro prevenzione - spiega Alessandro Parolari, presidente della Fondazione Cuoredomani -. Per prevenire dobbiamo conoscere quali sono i meccanismi biologici alla base delle malattie. In alcuni casi si tratta di meccanismi (genetici) che si ereditano dai propri genitori (ad esempio alcune forme di aneurismi dell’aorta o alcune malformazioni valvolari), talvolta la predisposizione genetica non esiste oppure esiste in parte ed è pesantemente influenzata dai nostri comportamenti e dall’ambiente in cui viviamo (inquinamento, ad esempio il fumo di sigaretta)». Prevenzione dunque, ma anche terapie innovative, mini-invasive e transcatetere che consentano di ridurre o addirittura abolire l’incisione chirurgica, teoricamente minimizzando il trauma conseguente alla procedura stessa. «Abbiamo bisogno di una nuova generazione di cardiochirurghi che siano sempre più competenti e preparati in queste tecniche alternative – rimarca Parolari -, e che soprattutto confrontino rischi e benefici di queste procedure per poter fornire ai nostri pazienti anziani la soluzione migliore, a minor rischio, e più efficace per il loro problema». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia