La politica, le offese e la cumbia della noia

Perrini dà del "delinquente" a Emiliano, De Luca accusa di "delinquenza politica" Fitto, il presidente del museo di Ostuni pubblica l'immagine di Meloni a testa in giù: parole e messaggi fuori controllo, ma di avvincente non c'è nulla

La politica, le offese e la cumbia della noia
Le parole, si sa, sono importanti. E allora quando il vocabolario o la sintassi sui social tracimano e sfiorano la rissa, soprattutto nelle istituzioni, non è mai un buon...

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Le parole, si sa, sono importanti. E allora quando il vocabolario o la sintassi sui social tracimano e sfiorano la rissa, soprattutto nelle istituzioni, non è mai un buon segno. Riepilogo tra indignazione, comunicati, solidarietà ai sodali e attacchi agli avversari: il presidente della Commissione regionale d’inchiesta sulla criminalità organizzata, Renato Perrini (FdI), dà del «delinquente» a Michele Emiliano; anche Vincenzo De Luca (Pd), governatore della Campania, accusa di «delinquenza politica» il ministro Raffaele Fitto (FdI), al punto da denunciarlo per il presunto blocco dei fondi; e poi c’è Luca Dell’Atti, presidente del Museo di Ostuni, che sui social riprende un post di Giorgia Meloni sul Giorno del Ricordo, ma lo posta a testa in giù (chiaro riferimento al corpo di Mussolini a piazzale Loreto), con seguito contrito di scuse.

Prima ancora che cultura dell’odio, pur dilagante, nel complesso è una riedizione adulta e perciò grottesca degli sfottò da ultimo banco delle scuole medie. Messaggi fuori controllo, come se non ci fossero freni, ponderatezza, limiti, senso delle istituzioni, rispetto innanzitutto del proprio ruolo. O come se rancore e lessico senza misura debbano per forza rompere qualsiasi argine. In generale: una diffusa sensazione di inadeguatezza. Tutto avvilente, poco avvincente e per nulla divertente: è la “cumbia della noia”, ma senza l’entusiasmo di Angelina Mango.

Quantomeno Emiliano, in passato non esente da rumorosi capitomboli dialettici, non si accoda più all’andazzo, smorza, e manda avanti come indignati speciali i parlamentari, i consiglieri, e ora De Luca. Ci pensassero loro a fare baccano. È esperienza, forse buon senso, ma anche calcolo: la Puglia a giugno ospiterà il G7, vetrina irripetibile, e da un po’ il governatore sfoggia il profilo istituzionale, mite e dialogante. Anche il sindaco di Ostuni, dissociandosi da Dell’Atti, ricorda il G7 e l’arrivo di Meloni e dei big mondiali. Date a tutti un grande evento e vedrete: finisce la cumbia della noia. E delle offese. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia