Il caso Bari e il tocco magico del centrodestra pugliese

Politicizzando una procedura terza e amministrativa (la commissione di accesso del Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose al Comune di Bari), il centrodestra ha commesso un clamoroso autogol: ha ricompattato e rivitalizzato il centrosinistra

I parlamentari pugliesi di centrodestra con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
Sembrava impossibile, e invece. Nella missione di compattare il centrosinistra barese verso le elezioni comunali, erano andati a vuoto i tentativi dei big pugliesi, da Decaro a...

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Sembrava impossibile, e invece. Nella missione di compattare il centrosinistra barese verso le elezioni comunali, erano andati a vuoto i tentativi dei big pugliesi, da Decaro a Emiliano. Non era bastata nemmeno la sequenza sfibrante di tavoli, vertici, caminetti, pranzi, cene tra i segretari dei partiti cittadini e regionali. Persino i leader nazionali s’erano cimentati, ma niente da fare. Nel nulla anche gli appelli di saggi, vecchie glorie, intellettuali, associazioni accorsate, società civile: no, il centrosinistra barese era sul punto di implodere, o di esplodere, o comunque di stare insieme per forza, col broncio e legato a fatica con lo spago. Né a rinsaldare tutto e tutti pareva sufficiente il collante mai dichiarato, e cioè la necessità di tenere vivo il patto di continuità e potere che si perpetra da 20 anni. Niente di niente, costretti a optare per le primarie dell’ultima spiaggia e di fine epoca, stanche, minori, poco convinte, litigiose. 

Poi, per (loro) fortuna, ci ha pensato il centrodestra. Che con un clamoroso, pur involontario, autogol ha ricompattato e rivitalizzato il centrosinistra, adesso solido e granitico come una falange spartana a protezione di Decaro, del Comune di Bari, della propria storia e di un orgoglio che sembrava appannato. Aver politicizzato una procedura terza e amministrativa (quella della Commissione d’accesso del Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune) è stato un capolavoro al contrario. Aver trasmesso l’idea che quell’iter sia stato attivato dopo le sollecitazioni dei parlamentari di FdI-FI-Lega al ministro Piantedosi, con tanto di foto un po’ vanesia dell’incontro, ha indotto il centrosinistra a fare quadrato, riappropriandosi di due piatti forti della casa. E cioè il formidabile potere aggregante del nemico esterno da respingere, e la capacità di mobilitazione. Domani, il centrosinistra barese a ranghi amplissimi e trasversali tornerà in piazza con l'iniziativa "Giù le mani da Bari". E il merito è solo del centrodestra, che ha resuscitato col suo tocco magico chi sembrava in crisi di ossigeno, numeri, prospettiva. Chapeau. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia