Decaro, Emiliano e quel palco così lontano

Mattatori il 23 marzo in piazza del Ferrarese, nemmeno sul palco con Schlein appena 13 giorni dopo

Antonio Decaro e Michele Emiliano
Tra piazza del Ferrarese e piazza Umberto I, a Bari, la distanza fisica è di appena un chilometro. Ben più consistente, quasi incolmabile, è però...

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Tra piazza del Ferrarese e piazza Umberto I, a Bari, la distanza fisica è di appena un chilometro. Ben più consistente, quasi incolmabile, è però quella emotiva, ideale, politica. Almeno per Antonio Decaro e Michele Emiliano. Il 23 marzo sindaco e governatore catalizzavano l’orgoglio dei 10mila in piazza del Ferrarese dominando palco e folla (al netto dello scivolone di Emiliano su Capriati e dintorni), una scossa vitale al centrosinistra dopo i sospetti di infiltrazioni mafiose. Sembrava un nuovo inizio, un patto rigenerativo, la riaffermazione quasi rabbiosa di due leadership necessarie, trascinanti.


La politica sa essere però volatile e volubile. Al punto che - solo 13 giorni dopo e un chilometro più in là, in piazza Umberto I - tutto si ribalta, sbiadisce e diventa incertezza e prudenza: l’altroieri, sul palco col candidato sindaco Vito Leccese e con la segreteria del Pd Elly Schlein non c’erano Decaro ed Emiliano. Scenario da fantascienza, impossibile, fino a pochissimo tempo fa: per il centrosinistra pugliese e per tutti i leader in visita pastorale a Bari, sindaco e governatore sul palco sono sempre stati una specie di scudo protettivo e di moltiplicatore di presenze, due icone pop da ostentare e non certo due ingombranti amministratori da parcheggiare dietro le quinte e tra qualche imbarazzo. Emiliano e Decaro venerdì erano lì, ma giù dal palco, laterali, come due peones di partito qualsiasi. Scelta suggerita dal Pd nazionale, e condivisa con Michele e Antonio: meglio raffreddare i toni, abbassare i riflettori, evitare di prestare il fianco a equivoci e attacchi, e lasciare la ribalta a Schlein. Tra una piazza e l’altra sono del resto successe un po’ di cose: le polemiche feroci, un’altra inchiesta sul voto di scambio, la rottura Pd-M5s. Le stelle, anche le più luminose, basta poco per offuscarle. E tutto si rivoluziona in fretta. Ma del resto, a sinistra, è anche quella una vocazione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia