LECCE, 5 DIC - "All'eradicazione non crede piu' nessuno e non certo per una scelta di 'cuore', passionale, identitaria, bensi' per la rilevanza di partiture...
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Sulla base dei risultati delle ultime ricerche sulle cause del batterio, e riferendosi anche ad un seminario scientifico dell'Efsa (Autorita' europea per la sicurezza alimentare) svoltosi nel novembre scorso, Ingrosso chiede "perche' la Regione Puglia non si da' da fare intervenendo su Bruxelles e sul ministero affinche' si blocchi il Piano Silletti in attesa delle evidenze scientifiche, cosi' da riuscire a dare alla ricerca il i tempi necessari per le conferme e le validazioni scientifiche? Soprattutto in considerazione del fatto che in pochi mesi - prosegue Ingrosso - prove sperimentali condotte su ulivi hanno prodotto risultati, se pur parziali e che necessitano di conferme, straordinariamente positivi. Infatti, piante infette, allorquando 'aiutate' con interventi a basso impatto ambientale, hanno dimostrato di riprendere a vegetare, fiorire e fruttificare, non manifestando alcun sintomo".
Per il dirigente di Copagri "e' verso la ricerca che bisogna puntare, proprio come si sta facendo con i bandi emanati dalla Regione Puglia, in risposta ai quali sono stati presentati progetti che potrebbero fornirci delle risposte e aiutarci a comprendere meglio il nostro nemico, il nemico degli ulivi e di un intero territorio. Che senso ha finanziare la ricerca, come si dice di voler fare - conclude Ingrosso - se poi si accetta l'idea di andare avanti con le eradicazioni?". (ANSA). Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia