La xylella avanza a nord: focolai a Ostuni, Ceglie e Cisternino. E trema la piana dei millenari

La xylella avanza a nord: focolai a Ostuni, Ceglie e Cisternino. E trema la piana dei millenari
Il batterio avanza verso nord. Senza sosta, seminando nuovi focolai e minacciando sempre più seriamente la piana degli Ulivi millenari. L'allarme arriva da...

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Il batterio avanza verso nord. Senza sosta, seminando nuovi focolai e minacciando sempre più seriamente la piana degli Ulivi millenari. L'allarme arriva da infoxylella.it, pagina web che segue costantemente gli aggiornamenti del sito istituzionale della Regione Puglia sull'epidemia della Xylella fastidiosa. Proliferano i nuovi focolai nell'attuale zona tampone. l'epidemia è ormai alle porte della piana degli ulivi monumentali, l'annuncio. Dopo quelli del 25 settembre e del 17 ottobre scorso, pubblicato, infatti, il terzo aggiornamento dei risultati del nuovo monitoraggio 2017. Il dato: compaiono sul portale regionale Emergenza Xylella, 12 certificati di analisi Selge aggiornati al 30 ottobre con 63 nuove piante infette. Nello specifico: una a Cisternino, 8 a Ostuni, 16 a Carovigno e 38 a Ceglie Messapica. La pianta di Cisternino, un olivo nelle vicinanze del paese, è il ritrovamento più avanzato verso nord, con un ulteriore salto di quattro chilometri dal precedente ritrovamento nello stesso agro e ormai ad appena 4,5 chilometri dal confine dell'attuale zona indenne, l'agro di Locorotondo, in provincia di Bari, si legge sulla pagina di infoxylella.it. Nella maggioranza dei casi, si legge ancora - sembra trattarsi di nuovi focolai, la cui disposizione geografica sembra indicare una derivazione dal focolaio di Oria, la cui eradicazione, programmata oltre due anni fa, non fu portata a termine. Con l'unica eccezione di un olivo infetto a Costa Merlata, potenzialmente correlata ai focolai in agro di Carovigno, attualmente la direttrice di avanzamento dell'epidemia sembra risparmiare la piana degli olivi monumentali lungo la costa adriatica, concentrandosi nelle aree più interne. Ma il rischio è altissimo. E a 5 mesi dall'avvio del nuovo ciclo della sputacchina, i nuovi focali mettono a dura prova l'intera strategia di contenimento dell'epidemia.


Che la corsa del batterio non stia cessando non lo dimostrano soltanto i nuovi aggiornamenti, ma anche le misure adottate dalla stessa Regione. Non a caso, infatti, nell'ambito dell'attività di monitoraggio e di prevenzione della diffusione della xylella nelle zone indenni da contagio, in quelle cuscinetto e di contenimento, l'Agenzia per le Attività Irrigue e Forestali (Arif) nei giorni scorsi ha avviato controlli anche nel territorio comunale di Bari che è compreso nella zona indenne. Le operazioni da parte del personale tecnico incaricato dall'Arif sono tuttora in corso e si concluderanno entro il 31 dicembre 2017. Saranno ispezionate le piante a rischio presenti all'interno di porzioni di superfici geografiche di un ettaro, prevalentemente coltivate ad uliveto e frutteto, anche in aree attorno a vivai e stazioni di servizio lungo le principali vie di comunicazione. Saranno prelevati campioni da eventuali piante ospiti che manifestano sintomi ascrivibili alla xylella fastidiosa e di quelle asintomatiche prossime alle sintomatiche. «Il monitoraggio - precisa comunque il Comune di Bari - sarà effettuato da professionisti selezionati e formati dall'Arif ai quali è stata attribuita la funzione di Agente fitosanitario, e non comporterà alcun elemento invasivo o distruttivo, se non l'ingresso nei fondi e il prelievo, eventuale, di piccolissime parti di pianta». L'esecuzione di una ricognizione sistematica della presenza della xylella sul territorio pugliese costituisce un passaggio obbligato nella lotta al batterio: «Pone le basi per la programmazione di ogni intervento, in particolar modo di prevenzione. Rappresenta, quindi, uno strumento insostituibile di conoscenza e tutela del patrimonio ambientale, agricolo e storico-culturale per l'intera collettività locale e regionale». E dalla costante attività di monitoraggio, ecco emergere i nuovi dati sul contagio. Che non si ferma. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia