L’autorizzazione al reimpianto, che è la più importante modifica apportata, in sede di Comitato fitosanitario permanente, alla Decisione di esecuzione europea...
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Nei prossimi giorni è in dirittura d’arrivo la pubblicazione di due importanti bandi. «Si tratta - hanno annunciato Emiliano e Di Gioia - dei bandi che riguardano la misura 5.2, che servirà al ripristino del potenziale produttivo, e il bando 4.1c, che servirà a finanziare le piantumazioni, ma che dovrà essere di nuovo sottoposto al controllo del comitato di sorveglianza del Psr». La misura 4.1c ha disposizione una dote finanziaria da 32 milioni di euro, mentre la 5.2 sarà finanziata con 10 milioni di euro: non ripaga dal danno di estirpazione ma servirà per ricostituire il patrimonio olivicolo.
E a proposito di aiuti, vanno anche ricordati quelli per la calamità naturale. Anche in questo caso la Regione sta per erogare gli indennizzi a tutti coloro che hanno presentato domanda entro settembre 2015. Come hanno sottolineato dal Dipartimento regionale all’Agricoltura, a disposizione ci sono 12 milioni di euro da ripartire tra 1.600 domande presentate. La Regione ha, poi, anche fatto una ulteriore domanda di erogazione fondi per calamità, della quale però ancora non si conosce l’esito.
In attesa di conoscere il contenuto integrale del testo appena approvato dal Comitato fitosanitario europeo - che ora dovrà essere recepito dalla Commissione Ue e poi dai singoli Stati membri - gli olivicoltori sono ansiosi di conoscere quale cultivar è preferibile per il reimpianto. Il punto è questo: la modifica appena concessa dall’Ue consente in realtà di impiantare tutte le specie sensibili alla xylella fastidiosa. Ma che senso avrebbe ripiantare varietà suscettibili come la Cellina o la Ogliarola, giacché nel giro di pochi mesi si ammalerebbero di nuovo?
Quasi sicuramente il governo nazionale e la Regione Puglia nel recepire la modifica europea la regolamenteranno a loro volta per limitare il reimpianto alle cultivar finora ritenute più tolleranti o resistenti alla batteriosi, che al momento sono solo il Leccino e la Favolosa. Questo significa che potranno ricevere le risorse contenute nelle misure del Psr solo gli olivicoltori che utilizzeranno le cultivar tolleranti, tali da garantire un reddito.
Nel frattempo, per gli agricoltori della provincia di Lecce che hanno visto i loro campi trasformarsi in cimiteri di carcasse d’ulivo che restituiscono al paesaggio un’atmosfera spettrale, potrebbero arrivare delle novità in termini di risarcimento del danno.
Quotidiano Di Puglia