"Non esiste al momento alcuna evidenza scientifica che comprovi l'indicazione che alcuni funghi, piuttosto che il batterio Xylella fastidiosa, siano la causa primaria della...
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Secondo il nuovo parere emesso dall'Agenzia per la sicurezza alimentare di Parma, "non vi e' inoltre alcuna evidenza pubblicata in letteratura scientifica che il trattamento della malattia fungina riduca l'insediamento, la diffusione e le conseguenze della Xylella, benche' una corretta gestione del campo sia generalmente benefica per la salute delle piante". Gli studi esaminati dall'Efsa, infatti, "rilevano che i funghi tracheomicotici sono spesso associati all'avvizzimento dell'olivo e potrebbero essere coinvolti nella sindrome del disseccamento rapido dell'ulivo".
La ricerca, pero', "non stabilisce ne' dimostra che tali funghi siano la causa primaria del declino degli ulivi". "I nuovi studi, assieme ad altre evidenze disponibili", sottolinea ancora l'Efsa, "suffragano" quindi la valutazione compiuta dalla stessa Agenzia nel suo parere emesso a gennaio, dove sottolineava che gli alberi malati "erano generalmente colpiti da un insieme di organismi nocivi comprendenti Xylella fastidiosa, diverse specie fungine appartenenti ai generi Phaeoacremonium e Phaemoniella nonche' Zeuzera pyrina (falena leopardo)". La Commissione Ue aveva chiesto all'Efsa di esaminare gli studi scientifici citati per sostenere l'ipotesi che i funghi e non la Xylella fossero la causa principale della moria degli ulivi salentini. L'obiettivo era avere l'analisi del'Efsa prima della prossima riunione del comitato permanente per la salute delle piante previsto per il 27 e 28 aprile a Bruxelles, quando verranno di nuovo discusse le misure Ue anti-Xylella con l'obiettivo di adottarle. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia