«Continuare a minimizzare il disastro colposo che si è consumato in Puglia è inaccettabile. Vengono propinati numeri al lotto da chi evidentemente ignora,...
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«Da Brindisi a Santa Maria di Leuca - prosegue l’associazione di agricoltori - ci sono 100 chilometri di patrimonio olivicolo devastato: in questa zona dal 2015 non vengono effettuati monitoraggi, a seguito della decisione della Commissione europea che ha previsto, per i territori infetti in modo stabile (a sud della zona di contenimento), a causa della impossibilità di eradicare il batterio, il venire meno dell’obbligo degli abbattimenti e dei monitoraggi in un’area infetta di quasi 200mila ettari con 21 milioni ulivi».
Per Coldiretti, «è scandaloso usare la percentuale dell’1,6% - cioè di 993 ulivi infetti su 61.558 piante analizzate nel monitoraggio dell’ultimo anno - per negare l’entità e la vastità del danno che è pari 1,2 miliardi di euro». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia