Vaccini Covid, il Financial Times boccia la Puglia: «Dosi agli imbucati, ma il 98% dei 70enni attende ancora»

Vaccini Covid, il Financial Times boccia la Puglia: «Dosi agli imbucati, ma il 98% dei 70enni attende ancora»
Bocciata la Puglia dei vaccini: a emettere il giudizio è il Financial Times, celeberrimo quotidiano economico britannico che, in un articolo a firma di Miles Johnson,...

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Bocciata la Puglia dei vaccini: a emettere il giudizio è il Financial Times, celeberrimo quotidiano economico britannico che, in un articolo a firma di Miles Johnson, racconta la campagna vaccinale italiana sotto la guida del premier Mario Draghi e cita la nostra regione come esempio di un percorso «raffazzonato».

 

L'articolo del quotidiano britannico

 

Johnson racconta prima i risultati ottenuti dalle indagini condotte da Antonio La Scala, al timone del Nucleo Ispettivo Sanitario regionale (Nirs) nella caccia ai furbetti del vaccino, che hanno ottenuto la somministrazione saltando la fila imposta dalle priorità stilate dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di Sanità. «Ci siamo immediatamente resi conto che i numeri non tornavano - ha detto La Scala al quotidiano inglese - La Puglia non ha così tanti lavoratori nella sanità». Dunque per il Financial Times «la Puglia è probabilmente l'esempio più vivido della campagna di vaccinazione disfunzionale che ha flagellato la terza più larga economia dell'Unione Europea, da quando i vaccini Covid-19 sono diventati disponibili all'inizio dell'anno».

E ancora: «Alla fine della scorsa settimana il 98 per cento delle persone in Puglia di età compresa fra 70-79 anni stava ancora aspettando la prima dose, insieme con quasi la metà degli over 80». Johnson insiste sulle «migliaia di persone» in attesa e sul quadro delineato da La Scala, che dice anche: «Abbiamo incrociato i dati e trovato che c'erano molte persone che non ne avevano diritto: amici degli amici, associati, parenti. Persone che non hanno scritto nulla sull'autocertificazione riguardo alla ragione che gli permetteva un vaccino prioritario. È assurdo».

Proprio nei giorni scorsi, il premier Draghi aveva evidenziato il problema, sollecitando le Regioni a smettere di vaccinare i giovani: «Dobbiamo vaccinare come prioritarie le persone con più di 70 anni». 

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Quotidiano Di Puglia