La Corte d’Assise, i giudici costituzionali e la giustizia europea: Michele Emiliano promette di macinare chilometri e ostacoli, come un caterpillar....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una posizione intagliata nella pietra, spigolosa, che ovviamente scatena tensioni e imbarazzo nel Pd. Con inviti al dialogo, al confronto, all’alleanza col governo: appelli a firma di parlamentari e consiglieri regionali. «L’ambientalizzazione è possibile solo se lo stabilimento funziona», ha già spiegato il viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova. Aggiungendo: «Se Emiliano pensa che l’Ilva vada chiusa, lo dica. Ma con altrettanta chiarezza dica poi come intende rispondere a oltre 15mila lavoratori». Netta è l’analisi di Federico Massa, deputato Pd e relatore del precedente decreto: «Sono sorpreso dalla posizione di Emiliano. Nulla nei decreti approvati dal Parlamento copre, giustifica o rende possibile ciò che è accaduto nell’Ilva. È l’opposto: si è messo in moto un procedimento che mira a individuare risorse che sulla base di ambientalizzazione e sicurezza siano in grado di trasformare quella fabbrica. È singolare che il governatore non riconosca che attraverso quei decreti l’Ilva è stata sottratta ai Riva, cioè a coloro in quali l’hanno messa in quella condizione. Ora però le risorse necessarie si trovano solo non interrompendo il ciclo produttivo, ecco è perché è privo di senso voler bloccare gli impianti. Ed privo di senso collegare tutto ciò alla conversione a gas: quest’ultima sarà realizzata proprio con i piani industriali presentati al governo, a prescindere dal punto di approdo del gas».
La strategia d’attacco giudiziario della Regione ai decreti “Salva Ilva” si focalizza su due aspetti: la presunta marginalizzazione degli uffici regionali nel valzer di verifiche e controlli previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale; e il mancato rispetto, nella sostanza, del cronoprogramma di interventi e prescrizioni fissato sempre dall’Aia. «La prima sentenza della Corte costituzionale - aggiunge Massa - non ha individuato profili di incostituzionalità del primo decreto. I procedimenti per Ilva sono statali, e in quest’ambito la Regione esprime pareri e valutazioni. Detto ciò, è evidente che l’Aia debba essere rispettata, ma siccome si va verso una modifica della struttura produttiva con una riconversione del ciclo, c’è bisogno di tempi tecnici. Altrimenti si fa la fine di Bagnoli: tutto chiuso, e niente bonifiche».
Prova a mediare invece il tarantino Michele Mazzarano, capogruppo Pd in Consiglio regionale: «La sentenza di Bellinzona è uno spartiacque: la fine della speranza che lo Stato potesse fare fronte alla bonifica con gli 1,2 miliardi sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano ha rappresentato l’inizio di una parabola discendente. La irrisorietà degli interventi Aia, l’assenza tra questi della copertura dei parchi minerali, il ricorso alla messa in vendita e l’inedorabile percorso della decretazione ha messo la vicenda Ilva fuori controllo. Se a questo si aggiunge che i dati registrano aumento di morti e neoplasie, il quadro diventa drammaticamente allarmante. Ha fatto bene Emiliano a battere un colpo, anche perché la morte di Giacomo Campo ha sconvolto le coscienze di tutto il Paese, i dati sulla reciprocità tra livelli di produzione-inquinamento-morte sono terrificanti. Ma - avverte Mazzarano - in fondo al tunnel non c’è soluzione perseguendo la strada del conflitto tra istituzioni. Dobbiamo continuare comunque a farci guidare dalla bussola del dialogo, della collaborazione. Il governo sbaglia a non ascoltare il grido d’allarme della Puglia, noi sbaglieremmo se immaginassimo che può esistere una soluzione che non tenga assieme tutela della salute e salvaguardia del lavoro». Insomma: ricorrere contro i decreti non è la miglior strada. Ma il governatore non vuol mollare di un centimetro. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia