Ritorno in classe: senza vaccini e prof torna il rischio Dad

Ritorno in classe: senza vaccini e prof torna il rischio Dad
La scuola riprenderà in presenza il prossimo settembre ormai alle porte ma potrebbe esserci ancora necessità di attivare la didattica a distanza, come indica...

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La scuola riprenderà in presenza il prossimo settembre ormai alle porte ma potrebbe esserci ancora necessità di attivare la didattica a distanza, come indica chiaramente l’ultimo decreto firmato il 6 agosto scorso, nel caso in cui i dati dell’infezione dovessero di nuovo diventare preoccupanti. L’obiettivo del governo è quello di cominciare il nuovo anno scolastico in presenza, ma i rallentamenti dei vaccini al personale scolastico e agli studenti, oltre al precariato e alle “classi pollaio”, rendono molto incerte queste intenzioni. Il timore, soprattutto dei genitori contrari alla Dad, è che il terzo anno della stagione pandemica potrebbe ricominciare esattamente com’è finito quello precedente: con la didattica a distanza mescolata, su base regionale, con forme variabili di insegnamento in presenza. Molto dipenderà da come il governo Draghi riuscirà a gestire la partita delle vaccinazioni a una minoranza del personale scolastico che non ha ricevuto nemmeno una dose e la vaccinazione degli studenti dai 12 ai 19 anni che per il generale e commissario all’emergenza Francesco Figliuolo rappresenta la priorità.

Elenchi dei prof entro il 20 agosto

Figliuolo ha anche chiesto entro il 20 agosto, vale a dire dopodomani, una ricognizione attendibile di quanti siano effettivamente da vaccinare, di quanti non siano vaccinabili per patologie concomitanti, di quanti siano guariti dal Covid e abbiano ricevuto, come dispone il ministero della Salute, solo una dose invece di due. L’elenco degli insegnanti a disposizione del ministero della pubblica Istruzione registra solo una parte minimale dei docenti. Ci sono gli insegnanti delle scuole paritarie private che non appartengono a questo registro. C’è la pletora di precari assoldati dai presidi con lo strumento della Mad, (la messa a disposizione) che sfugge a qualsiasi censimento. C’è il numero degli addetti assunti da ditte cooperative che lavorano per i servizi alle scuole, come mensa e pulizia, che spesso non sono neanche contrattualizzati o sono titolari di partita Iva. Al momento in Italia il 14,87% del personale cosiddetto scolastico è privo di copertura, da quanto la struttura commissariale è in grado di appurare; in Puglia il dato è fortunatamente più basso, perché mancherebbero all’appello il 6,4%.

Cosa prevede il decreto 6 agosto

In ogni caso, per ritornare alla Dad, stando al nuovo decreto, potrà essere attuata nelle scuole solo se la situazione lo richiederà e fino al 31 dicembre 2021. Esattamente viene prevista nelle zone arancioni e rosse in presenza di focolai, e sarà attuata come deroga a quella in presenza e disposta esclusivamente in singole istituzioni scolastiche o in quelle presenti in specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei presidenti delle Regioni e dei sindaci. Ma le famiglie temono che quanto previsto nel Dl possa di nuovo spingere sindaci e Regione a tornare alla Dad già al primo scoglio da superare. «Esattamente come è accaduto lo scorso anno - incalzano i genitori contrari alla Dad - quando ormai ognuno decideva per conto proprio. Speriamo che non il copione non si ripeta».

Le regole per la riapertura

Ma a che punto siamo con l’organizzazione per la riapertura delle scuole a settembre 2021? Di sicuro c’è che rimarranno in vigore le linee guida del Comitato tecnico scientifico già utilizzate l’anno scorso per una ripresa in sicurezza. A queste si aggiunge l’inizio delle vaccinazioni per i maggiori di dodici anni. I presidi non sono però così ottimisti. Il presidente dell’Anp nazionale, Antonello Giannelli, è ritornato anche sulla questione dei trasporti, vero nodo da sciogliere entro la data di riapertura delle scuole: «I trasporti sono uno dei problemi e noi ne stiamo parlando almeno da un anno. Se le misure sul distanziamento resteranno in vigore probabilmente i mezzi pubblici avranno delle difficoltà a trasportare i ragazzi delle scuole medie superiori tutti insieme quindi si ricomincerà a parlare di scaglionamenti, di percentuali di presenza e quindi se i ragazzi non potranno essere al 100% in presenza sarà inevitabile ci sarà qualcuno a casa in Dad». 


La ripresa in presenza non è quindi così scontata e, soprattutto nel caso delle superiori, il rientro in classe potrebbe avvenire su turni. In Puglia già c’è stato il primo tavolo regionale sulla riapertura, ma restano ancora tanti nodi da sciogliere. I sindacati sperano in un’accelerazione, il rischio è di arrivare, come lo scorso anno, alla vigilia del suono della campanella con tanti nodi ancora da sciogliere.

 

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Quotidiano Di Puglia