Social, emergenza giovani: in Puglia ad alto rischio dipendenza 78mila under35

Social, emergenza giovani: in Puglia ad alto rischio dipendenza 78mila under35
In Puglia 78.855 giovani di età compresa tra i 18 e 35 anni sono a rischio di dipendenza dai social. Di questi sono oltre 30mila gli under 23. Nel complesso, secondo un...

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In Puglia 78.855 giovani di età compresa tra i 18 e 35 anni sono a rischio di dipendenza dai social. Di questi sono oltre 30mila gli under 23. Nel complesso, secondo un report pubblicato ieri da Demoskopika, è a rischio di dipendenza da Instagram, Tiktok o Facebook un ragazzo su dieci. La ricerca è stata svolta utilizzando la Bergen Social Media Addiction Scale, ha rilevato alcuni comportamenti preoccupanti: dal bisogno di usare sempre più frequentemente i social media, all’incapacità di smettere di usarli. E, ancora, dai comportamenti ansiosi o agitati per il mancato utilizzo dei social media alla riduzione delle ore dedicate allo studio e al lavoro per il loro eccessivo impiego. 

Il dettaglio

La Puglia è una delle regioni più esposte al fenomeno, con poco più del 10% dei ragazzi che mostrano già ora comportamenti ad alto rischio. L'incidenza è leggermente più alta in Sicilia, Campania e Umbria, mentre risulta più bassa in Lombardia, Calabria e Friuli Venezia Giulia. Il senso, però, è lo stesso in tutto il Paese: l'incidenza sulla popolazione di età compresa tra i 18 e i 35 anni varia dal 9 all'11 per cento. In totale, secondo lo studio, sarebbero 1.128.262 i giovani italiani a rischio alto di dipendenza dai social. Per altro il problema è ancor più sentito se si abbassa il range di età preso in considerazione. Prendendo in considerazione i dati pugliesi, ad esempio, sono 30.089 i ragazzi di età tra 18 e 23 anni a rischio dipendenze, scendono a 27mila tra i 24 e i 29 anni e a 21mila tra i 30 e i 35. E il trend è lo stesso in tutte le regioni. In sintesi: più sono giovani e più rischiano di cadere "nella rete". 

La dichiarazione

«I dati rilevati sul campo – commenta il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – confermano una preoccupazione, oltre che nella comunità scientifica, anche tra i diretti interessati, i giovani, sui rischi comportamentali legati all’utilizzo eccessivo e pervasivo dei social. Gli under 35 rivendicano un ascolto attivo anche per arginare la loro ricompensa sociale attraverso i like e ridurre il social-qualunquismo. Esiste nella comunità giovanile – precisa – una crescente consapevolezza digitale sulle criticità legate all’uso delle piattaforme sociali e sulla loro contaminazione emotiva condizionante l’umore delle persone. Ad oggi, però, la politica non sembra particolarmente attenta o, nella migliore delle ipotesi, sembra rinchiusa nel limbo della meditazione su quali misure metter in campo per arginare il “lato oscuro della rete”. In questa direzione – conclude il presidente – sarebbe utile avviare una capillare campagna di comunicazione della Presidenza del Consiglio funzionale a rafforzare la cultura digitale, a divulgare una maggiore conoscenza sui pericoli dei social media tra le giovani generazioni oltre che ad attivare misure di sostegno alla rete dei soggetti istituzionali e associativi impegnati in prima linea nella costruzione del benessere giovanile nel nostro Paese».


Dipendenza da social ma da quale social? Vince Instagram, che viene utilizzato con frequenza da 83 ragazzi su 100. Sono, invece, 72 su 100 gli under 35 che frequentemente accedono a Facebook. Ancora in basso Tiktok (37%), superato in graduatoria anche da Youtube, che resiste con il 50% degli utenti. I social, in ogni caso, battono gli amici. Otto giovani su 10 accedono quotidianamente a Instagram o Facebook, mentre soltanto in tre su dieci incontra ogni giorno altra gente, per "socializzare" dal vivo. L'impressione, dal report, è che - proprio a vent'anni dalla fondazione di Facebook - i social media abbiano cambiato radicalmente la società, soprattutto nei rapporti umani tra le persone (o utenti?). Uno strumento che avrebbe dovuto avvicinare gli amici - inteso come concetto non virtuale - spesso li ha allontanati. E ha generato persino il rischio di dipendenza.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia