«Se qualcuno si prende la briga di aprire il Congresso è possibile che mi candidi. Di certo non starò a guardare». Lo ha detto Michele Emiliano, ospite...
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La scorsa settimana il governatore pugliese aveva già annunciato ai suoi l'intenzione di candidarsi alla segreteria del partito, salvo poi tornare sui suoi passi. Ma questa volta il assaggio appare pù netto tanto che Emiliano spiega anche che da segretario del partito terminerebbe il suo mandato da governatore.
Non poche le stoccate a Renzi: «Al Sud non arriva, è troppo complicato per lui che è abituato in Toscana dove se uno si candida con il Pd viene eletto. Non capisce il Sud perché in Toscana e Emilia il Pd vive naturalmente la sua dimensione. Nel Sud doveva scegliere le persone con cui interloquire».
Infine polemica a distanza con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. «Sull'Ilva il ministro Calenda mi ignora e racconta fatti a modo suo. Se avrà modo di incontrami ne sarò felice e spiegherò a lui quello ho spiegato in un incontro con Papa Francesco, la tecnica della decarbonizzazione», dice Emiliano secondo il quale sulle differenze tra il governo Renzi e quello Gentiloni «tra i due, per me, c'è sicuramente una differenza personale».
A stretto giro il ministro gli risponde: «Come gli ho già comunicato da tempo sono dinibile a incontrare il governatore Emiliano quando vuole per parlare, auspicabilmente in modo costruttivo, di Ilva e Tap». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia