BARI - Braccianti italiane sfruttate nei campi della Puglia, il caso arriva in Parlamento: l'onorevole Marisa Nicchi (capogruppo Sel in Commissione Affari sociali) solleva il...
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"E' vergognoso - afferma Nicchi - che 40mila braccianti, secondo i dati della Cgil, siano costrette a lavorare in condizioni disumane per 30 euro al giorno. L'Italia non puo' tollerare che in certi angoli del Paese sopravvivano sistemi lavorativi feudali, dove le donne assomigliano a merce piuttosto che ad esseri umani, reclutate nel cuore della notte da caporali senza scrupoli sui bordi delle strade e portate nei campi". "Siamo di fronte - aggiunge - a un sistema di gravissima criminalita' organizzata su cui non possiamo tacere un giorno di piu'. Sono 40mila donne italiane, madri di famiglia e mogli, a chiederci di intervenire urgentemente per mettere fine a questa piaga invisibile e drammatica".
Nell'interrogazione si chiede ai tre ministeri competenti "se non ritengano di prevedere maggiori interventi ispettivi sia nei campi agricoli che nei magazzini ortofrutticoli visto che gli interventi ispettivi in Puglia nel 2014 hanno accertato oltre l'80 per cento di violazione e inadempienze a vario titolo da parte delle aziende, di cui oltre il 50 per cento solo per lavoro nero". E' altrettanto opportuno valutare se sia il caso - si evidenzia - di procedere ad attuare "provvedimenti di revoca delle fiscalizzazioni degli oneri sociali e finanziamenti pubblici per le aziende inadempienti e se le aziende interessate dalle ispezioni e infrazioni siano state oggetto di tali misure di revoche". Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia