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In Puglia il blocco stradale degli autotrasportatori è per il momento rimandato. Prima di passare alla manifestazione di protesta contro il caro carburanti, infatti, attendono di conoscere l’esito dell’incontro con la viceministra Teresa Bellanova, in programma oggi. Ma mentre si cerca di capire quale sarà l’orientamento del governo, i prezzi continuano a salire, a danno delle famiglie e delle imprese. Lo sa bene anche Confindustria Brindisi, che proprio alla luce dei rincari sul fronte energetico, chiede che lo Stato utilizzi al meglio i guadagni relativi all’extra gettito fiscale. «Solo nell’ultima settimana - dice il presidente Gabriele Menotti Lippolis - l’extra gettito è stato di circa 45 milioni di euro in più ai prezzi attuali, rispetto alla seconda settimana di febbraio. Lo Stato ha la possibilità di utilizzare questo tesoretto per sostenere famiglie ed imprese e, in aggiunta, può sterilizzare per qualche mese l’Iva sui carburanti per ridurne in via immediata il prezzo, dando respiro ai bilanci di famiglie e imprese».
I consumatori
Ma alle proposte degli industriali si aggiungono le proteste delle associazioni dei consumatori. L’Adoc di Brindisi, attraverso gli avvocati Marco Masi e Marco Elia, ha depositato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Arera un esposto-denuncia circa l’aumento dei prezzi dei carburanti e delle materie prime nel settore energetico. «Ciò - spiega Adoc - in considerazione della speculazione sui prezzi del gas in atto ad opera delle compagnie di importazione e distribuzione della materia prima in Italia. Prezzi maggiorati ma non parametrati alle sanzioni stabilite per la guerra in atto né a maggiori costi di importazione».
Una segnalazione importante anche da Adoc Lecce che ricorda che «in questo periodo di forte crisi energetica, per i consumatori e le piccole e medie imprese diventa essenziale il controllo e la verifica preventiva dei prezzi dei carburanti prima dell’approvvigionamento.
Autotrasportatori, sciopero bocciato. Ma supermercati e benzinai presi d'assalto
La spesa alimentare
Non solo carburanti. I rincari per le famiglie riguardano la produzione dal grano al pane, aumentata fino a 19 volte, come conferma la Coldiretti Puglia. Il prezzo medio del pane in Puglia vada da 3,50 euro al Kg a punte fino a 6 euro, mentre le ultime quotazioni del 2 marzo 2022 di un chilo di grano tenero alla borsa merci della Camera di Commercio di Foggia si attestano su 0,315 euro al kg di grano tenero. Peraltro i prezzi al consumo del pane – spiega l’associazione regionale – non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano, per lungo tempo al di sotto dei costi di produzione, influenzate direttamente dalle quotazioni internazionali a differenza del pane che evidenzia una estrema variabilità dei prezzi in tutta la regione. «A pesare sul prezzo finale del pane per oltre il 90% sono fattori come l’energia, l’affitto degli immobili ed il costo del lavoro piuttosto che la materia prima agricola. Con il grano sottopagato agli agricoltori negli ultimi quattro anni è aumentata la dipendenza dall’estero che ha raggiunto addirittura il 64% del fabbisogno, sul quale ora pesa il calo delle produzioni in Russia e Ucraina per effetto del clima».
E a preoccupare ulteriormente sono le prossime semine con i costi che sono raddoppiati per gli agricoltori che sono costretti ad affrontare rincari fino al 115% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia