Un impianto di compostaggio in Salento e uno nel Foggiano: è quanto deciso dalla commissione che sta valutando dove realizzare i nuovi centri per lo smaltimento e riciclo...
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Perché sono state individuate queste due aree? I criteri adottati sono diversi, ma la prima ragione è che il Salento e la Capitanata sono le province che più ne hanno bisogno perché meno coperte rispetto alle altre (a Bari l’Amiu ne sta già costruendo uno, anche nella Bat è in fase di attivazione un altro centro). Esiste la possibilità che la Regione Puglia e l’Agenzia per i rifiuti decida di realizzare un terzo impianto di compostaggio, in quel caso la scelta dell’area ricadrebbe sulla provincia di Brindisi. La procedura di selezione ha valutato anche le possibili ricadute dal punto di vista ambientale e territoriale. Si tratta di impianti di compostaggio di “media taglia”, cioè da 50-60mila tonnellate massimo (al Nord esistono strutture in grado di lavorare 150mila tonnellate di rifiuti).
Cos’è e come funziona un centro di compostaggio? E’ un impianto capace di trasformare la frazione umida dei rifiuti solidi urbani e gli scarti di produzione agricola e industriale biodegradabili in terriccio (detto anche compost) e concime per il commercio. Il trattamento avviene per mezzo di un processo biologico aerobico, che si svolge cioè in presenza di ossigeno, durante il quale le componenti organiche maggiormente biodegradabili subiscono una mineralizzazione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia