Ex caserme, vecchi ospedali e uffici abbandonati: ecco dove sorgeranno le 33 nuove residenze universitarie in Puglia

L'ex Nautico di Bari
Tra abitazioni, palazzi storici, ex caserme, ospedali ormai non più utilizzati e una serie di altre soluzioni: sono 33 gli edifici pugliesi - candidati da enti diversi...

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Tra abitazioni, palazzi storici, ex caserme, ospedali ormai non più utilizzati e una serie di altre soluzioni: sono 33 gli edifici pugliesi - candidati da enti diversi - che il Ministero dell’Università ha ritenuto idonei per essere trasformati in residenze universitarie e aumentare il numero dei posti a disposizione degli studenti. Vista così, sembra una rivoluzione. È la promessa mantenuta dal ministro Anna Maria Bernini, che a maggio scorso dopo le proteste dei ragazzi nelle tende (tema tornato di moda la scorsa settimana) aveva lanciato il bando per la mappatura degli edifici in disuso da destinare a edilizia per universitari. Negli scorsi giorni il suo Ministero ha pubblicato l’elenco delle proposte idonee. In Puglia si tratta di 33 edifici, per un totale potenziale di 3.789 posti letto da aggiungere all’attuale situazione. 


Un dato che va oltre le più rosee aspettative, anche se c’è da registrare la candidatura di alcuni immobili che sarebbero comunque diventati residenze universitarie. È il caso dell’Itca di Monteroni (Lecce, a due passi dall’Ecotekne), o dell’ex ospedale militare Lorenzo Bonomo di Bari. O ancora dell’ex nautico, sempre a Bari, in centro. Di fatto alcuni enti hanno approfittato del bando per candidare e - velocizzarne così la realizzazione - alcuni progetti che erano già in cantiere. In alcuni casi i lavori sarebbero anche iniziati. Resta, comunque, un incremento importante di posti per i ragazzi e soprattutto l’occasione colta al volo del Pnrr. Le risorse saranno infatti quelle stanziate dall’Ue per il Piano, di conseguenza anche i tempi saranno più stretti: entro il 2027 questi studentati, se andrà tutto nel verso giusto, saranno operativi e aperti. 

L'iter

Adesso il Ministero candiderà i progetti - che sono arrivati da enti diversi - ai fondi del Pnrr e poi una volta erogati i finanziamenti si partirà con la fase operativa. I posti - se verranno rispettate le scadenze e se tutti i progetti saranno approvati dal Pnrr - sono destinati a rivoluzionare completamente la geografia delle residenze universitarie in Puglia. A Bari, ad esempio, si aggiungerebbero 1.901 posti, di cui 708 soltanto all’ex Agorà, che era stato preso in considerazione anche come sede del Tribunale, salvo poi essere scartato. E ancora l’ex ospedale militare Bonomo, un prefabbricato di edilizia popolare a Mungivacca (da 300 posti) e anche un’opzione da 150 posti all’interno del Politecnico. A Foggia i posti in più sarebbero 548, a Taranto soltanto 135, a Brindisi 85 e poi c’è un singolo edificio - nel documento approvato dal Ministero dell’Università non meglio specificato - a Barletta. Oltre mille i letti che verranno aggiunti a Lecce, ma per opere in gran parte già candidate ad altri finanziamenti, come l’ex Caserma Cimarrusti, l’Itca a Ecotekne e l’ex hotel Zenit, già funzionale, almeno in parte. E poi c’è il Palazzo Perlangeli, grande sede universitaria ormai dismessa a pochi metri dal Tribunale. L’idea di uno studentato in centro era stata avanzata già da tempo sia dall’amministrazione di Unisalento che da Adisu, che ha poi candidato il progetto. 


Ora non resta che attendere le prossime fasi e poi - ci si augura - l’inizio dei lavori. Per il momento il Mur è andato avanti in maniera più che spedita, tanto da recensire e individuare in meno di cinque mesi gli edifici in disuso da trasformare in residenze universitarie con i fondi del Pnrr. Se tutto andrà come deve, sarà una rivoluzione. Nel frattempo, però, tornano le tende.
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Quotidiano Di Puglia