I pugliesi sono tra i più infelici d'Italia e hanno problemi con amici e famiglia. Il rapporto dell'Istat

I pugliesi sono tra i più infelici d'Italia e hanno problemi con amici e famiglia. Il rapporto dell'Istat
In Italia c’è meno benessere rispetto alla media dell’Unione Europea e in Puglia ce n’è meno rispetto alla media nazionale. Lo dice l’Istat,...

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In Italia c’è meno benessere rispetto alla media dell’Unione Europea e in Puglia ce n’è meno rispetto alla media nazionale. Lo dice l’Istat, tramite la presentazione - avvenuta ieri mattina a Roma - del rapporto Benessere Equo e Sostenibile. La situazione nel Paese è peggiore rispetto alla media delle altre nazioni dell’Unione Europea, soprattutto in alcuni indicatori legati a istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, aspettativa di vita e salute. E se in Italia va male, in Puglia va malissimo. 

Un po’ come in tutto il Mezzogiorno, del resto. Il rapporto Bes - che viene poi analizzato anche dal governo - prende in esame diversi indicatori, che vanno dalla situazione economica al benessere individuale, fino alle relazioni con famiglia e amici e alla condizione lavorativa. La fotografia che emerge è disarmante perché sottolinea con forza i divari territoriali. «Le misure del Bes ci mostrano come i divari territoriali, molti dei quali di lungo periodo, siano aumentati, e, a mano a mano che ci si sposta dal Nord verso il Sud e le Isole, prevalgano indicatori con segno negativo rispetto al periodo precedente», si legge nell’introduzione del rapporto dell’Istat. 
«Non è una questione esclusivamente individuale - spiega l’Istituto di Statistica -, perché i divari territoriali generano quel circolo vizioso di scarse opportunità lavorative-emigrazione-impoverimento del capitale umano-scarsa crescita che riducono la possibilità di uno sviluppo equo e sostenibile sul territorio. Emerge chiaramente un evidente gradiente Nord-Sud. Se per il Nord-est il 60,5% degli indicatori ricade nei gruppi di livello di Benessere medio-alto e alto e solo il 10,1% nei gruppi di livello di Benessere basso e medio-basso, per il Sud e le Isole la situazione si inverte, con la maggior parte degli indicatori che si trova nei livelli basso e medio-basso (62,0% per il Sud e 58,1% per le Isole)». In Puglia va ancora peggio. Il livello di benessere è alto soltanto in 6 indicatori su 132 totali, e il livello è basso o medio-basso in 64 indicatori. 

Più tristi e meno soddisfatti

C’è meno benessere e quindi, da questa parte dell’Italia, siamo più tristi. È la prima ripercussione del contesto nel quale si vive. Il rapporto Bes mette in relazione le regioni tra loro anche in alcuni parametri legati alla felicità. I più soddisfatti della propria vita - in termini assoluti - sono i residenti in Trentino Alto Adige, seguiti dai sardi e dai lombardi. Le ultime tre regioni per grado di soddisfazione dell’esistenza sono Puglia, Abruzzo e Campania. Più infelici, più soli. Perché nel Mezzogiorno è più basso persino il livello di soddisfazione per le relazioni familiari. I più contenti di come sia la propria famiglia sono - ancora una volta - gli abitanti del Trentino, seguiti dagli umbri e dai residenti in Lombardia. Quelli che invece più spesso hanno problemi in famiglia - e che a precisa domanda non si ritengono molto soddisfatti - sono pugliesi, campani e lucani. In Puglia tre persone su quattro non sono felici di come vadano le cose nella propria famiglia e del rapporto che hanno con gli altri componenti. Più soli in famiglia, più soli tra gli amici. Anche in questa graduatoria elaborata da Istat, la Puglia è in fondo, precisamente all’ultimo posto. Solo 15 residenti su 100 dicono di essere contenti delle relazioni con i propri amici. 
E in quattro su dieci, qui, non sono contenti neppure di come utilizzano il proprio tempo libero (solo in Sardegna e Sicilia va peggio). Per altro il gradimento per ciò che si riesce a fare quando si è liberi da impegni, subisce un crollo da record: -5,5% rispetto al pre-pandemia. 

Il rapporto dell’Istat evidenzia come aumentino, un po’ in tutto il Mezzogiorno, i giovani che non lavorano e non studiano. E di come le disparità economiche siano tutt’altro che appianate. Il contesto socio-economico, è evidente, porta poi a essere meno soddisfatti della vita. Il non riuscire a gestire il lavoro, l’insicurezza, la precarietà, aumentano anche i contrasti in famiglia e tra gli amici. Insomma, il benessere italiano è basso, quello pugliese lo è ancor di più. E qui - avverte l’Istat - non è solo una questione di soldi, ma di felicità. Più tristi e più soli.
 

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Quotidiano Di Puglia