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Scaffali vuoti. Iniziano a svuotarsi i supermercati in Puglia. Il combinato disposto tra l'effetto psicosi e i blocchi dei camionisti sta determinando una situazione complessa. Le mancanze sono soprattutto dei prodotti freschi. La Puglia è paralizzata dallo sciopero dei tir: con l'85% delle merci che viaggia sui strada lo sciopero dei tir con i blocchi stradali provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all'industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione.
L'appello della Protezione civile
«A causa della "notizia/psicosi" di sciopero nazionale autotrasportatori stanno già da ieri prendendo d'assalto i distributori di carburante e in più stazioni di servizio del Salento lo stesso è esaurito. La stessa cosa sta succedendo per i supermercati. Vi raccomandiamo nell'approvvigionamento di tenere in considerazione le persone che non hanno la possibilità di farlo affinché anche loro possano avere o trovare beni di consumo.
La manifestazione a Bari
«Questa mobilitazione esprime innanzitutto solidarietà al popolo ucraino con cui noi condividiamo interessi importanti, noi importiamo quel mangime che serve alle nostre stalle per andare avanti e quanto sta accadendo è un'ulteriore tegola sugli allevatori pugliesi».
Lo afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, che partecipa alla protesta in piazza Libertà contro la guerra e contro il caro carburanti per gli effetti che provocano su agricoltura, allevamento e pesca. «Il costo del mangime è raddoppiato - prosegue Muraglia - come è raddoppiato il costo dell'energia elettrica, e noi chiederemo al prefetto di sbloccare tutte quelle cifre che sono già disposizione da qualche anno per i nostri allevatori ma che sono bloccate».
«Oggi c'è bisogno di un atto di responsabilità - ha concluso - da parte della grande distribuzione e dei trasformatori che devono capire che loro vogliono tutelare la capacità di acquisto dei loro clienti, ma in quei clienti c'è il 10% di famiglie pugliesi che vivono di agricoltura e vanno tutelate riconoscendo il giusto prezzo al latte che ogni giorno producono». Oltre a 2500 tra agricoltori, pescatori e allevatori che hanno portato in piazza i loro animali, alla manifestazione sono intervenuti, a loro sostegno, alcuni sindaci dei comuni pugliesi a vocazione agricola.
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