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Mettere in sicurezza il patrimonio culturale di Puglia. Lo ha deciso la giunta regionale che ha approvato la proposta di disegno di legge presentata dall'assessore alla Cultura e al Turismo, Massimo Bray, con la quale si riconosce il valore dei beni immateriali all'interno dell'immenso patrimonio culturale della Regione.
I beni immateriali
Rientrano tra i beni immateriali anche le espressioni orali, incluso il linguaggio, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, riti, feste e l'artigianato. La Convenzione Unesco del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale prevede espressamente che ciascun elemento, per poter essere candidato al riconoscimento di Patrimonio Unesco, deve essere iscritto in un inventario nazionale o regionale.
La proposta di legge
Con la proposta di legge, dunque, la Regione assume su di sé il compito di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale immateriale. «Vogliamo adoperarci - ha ribadito l'assessore Bray - perché una parte importante di patrimonio culturale pugliese sia messo in sicurezza, prima di tutto, e poi fatto conoscere ad un pubblico sempre più ampio, reso fruibile e messo a valore anche per la crescita identitaria delle comunità locali e per la promozione del territorio in chiave culturale e turistica. Penso ad esempio ai riti della Settimana Santa, ai riti dei fuochi, alle musiche della tradizione popolare garganica o di quella salentina, all'immenso patrimonio di storie e racconti già censiti con le Strade dalla Fiaba, le più antiche tradizioni di artigianato artistico quale quello della cartapesta legato ai carnevali: tutto questo abbiamo il dovere di preservare, di far conoscere e di valorizzare. Finalmente anche la Puglia avrà tutti gli strumenti necessari per farlo».
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