Sos erosione costiera in Puglia: l’arretramento dei litorali aumentato cinque volte. La mappa

Sos erosione costiera in Puglia: l’arretramento dei litorali aumentato cinque volte. La mappa
La natura si riprende la costa: pressione antropica, abusi del territorio e cambiamenti climatici mettono a rischio una rilevante porzione dei quasi 900 chilometri di coste...

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La natura si riprende la costa: pressione antropica, abusi del territorio e cambiamenti climatici mettono a rischio una rilevante porzione dei quasi 900 chilometri di coste pugliesi. 


Il fenomeno dell’erosione costiera, che minaccia il patrimonio paesaggistico regionale, da oltre dieci anni è all’attenzione di scienziati, ambientalisti, Enti e operatori turistici: secondo il rapporto spiagge 2021 di Legambiente l’arretramento dei litorali bassi in Puglia è aumentato di cinque volte nell'arco di 30 anni.

La mappa delle criticità

Il territorio regionale è tra quelli maggiormente a rischio con il 55% di coste fragili, dal Gargano al Barese, dove i problemi più rilevanti si manifestano nell’area di Monopoli; da Brindisi al basso Salento che presenta il quadro più preoccupante: l’ultimo grave episodio a fine novembre quando, dopo le forti piogge stagionali, è crollato l’Arco Magno di San Foca, simbolo della costa adriatica salentina. Da qualche anno, in provincia di Lecce, sullo Jonio e soprattutto sul fronte adriatico, si assiste impotenti alla furia delle mareggiate e agli effetti devastanti dei fenomeni erosivi che provocano un susseguirsi di crolli di falesie; situazione analoga nei tratti sabbiosi in cui il mare avanza e la spiaggia arretra sempre più. Con ripercussioni anche sull'economia del territorio. I ripascimenti attraverso il riutilizzo della posidonia spiaggiata, risorsa preziosa se utilizzata per rinforzare il cordone dunale e la battigia, sono ancora impantanati nella rete della burocrazia. Tant’è. Spariscono baie e calette. Buona parte delle scogliere è pericolante e la Capitaneria di Porto è costretta ad interdirle alla balneazione per salvaguardare la vita umana.

Il caso "Salento"

Come è accaduto la scorsa estate per il litorale di Melendugno e di Otranto sull’Adriatico e a Gallipoli, lungo lo Jonio. A seguito, poi, degli episodi più recenti, il comandante De Marco della Guardia Costiera di Otranto ha emanato un’ordinanza in cui ha puntualizzato la situazione elencando tutti i segmenti e i punti vietati alla balneazione, alla navigazione e alla pesca. 


«Un provvedimento necessario per fare chiarezza e tutelare la pubblica incolumità», ha precisato il comandante della Capitaneria di Gallipoli Francesco Perrotti, e che ha fatto seguito all’invito a vigilare e a riposizionare i cartelli di divieto che, ad agosto, era stato inviato ai Comuni interessati dalla Guardia Costiera gallipolina, competente per l’intero compartimento marittimo provinciale. Nel barese, situazione relativamente più tranquilla ma il fenomeno è all’attenzione delle autorità competenti. La costa rocciosa del Capoluogo è per la maggior parte bassa, i picchi più alti si incontrano nell’area di Polignano a Mare e Monopoli, località in cui qualche anno fa si è verificato l’episodio più grave: un costone in cui sorgeva un ristorante è franato completamente. Tragedia sfiorata solo per mero caso, considerato che il crollo è avvenuto di notte. Il Comune di Monopoli, da tempo, sta affrontando la questione: tra le azioni messe in campo anche la richiesta, e l’aggiudicazione, di un finanziamento per interventi di mitigazione dell’erosione costiera e contro il dissesto idrogeologico, per un importo di 4 milioni di euro.

Le zone a rischio 


Effettuato anche uno studio dell’intera costa rocciosa: dopo la redazione del piano comunale delle coste, sono emerse 84 situazioni di rischio. Altre situazioni a rischio si individuano a Giovinazzo, che ha visto ridurre notevolmente, e in qualche caso sparire totalmente, tratti di spiaggia con ciottoli. Anche in provincia di Brindisi si prova a correre ai ripari e ad arginare l’erosione delle coste a tutela dell’ambiente costiero. In aiuto i fondi dei Contratti istituzionali di sviluppo (CIS), utilizzati per la valorizzazione dei territori. Nel 2022 tra gli 11 progetti approvati al comune di Brindisi, alcuni importanti interventi sono stati finalizzati proprio al rafforzamento e alla messa in sicurezza delle aree costiere: finanziati la riqualificazione integrata della costa nord con azioni di urbanistica, infrastrutture e mobilità dolce per 40milioni di euro; la riqualificazione ecologica e paesaggistica della costa sud per dieci milioni; opere di difesa dall’erosione del litorale brindisino, 16 milioni; ed un intervento di mitigazione del rischio geomorfologico delle falesie costiere nella riserva naturale Torre Guaceto per 1.262.545,09 euro. 

(ha collaborato  Alfonso Spagnulo)
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Quotidiano Di Puglia