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Covid, primo giorno senza nessun decesso. I numeri del bollettino calano in Puglia e nelle ultime 24 ore scendono sotto la soglia dei 2mila, complice probabilmente il grande caldo.
I numeri del bollettino
Sono 1.184 i nuovi positivi al Covid 19 registrati nelle ultime ore in Puglia a fronte di 12.209 tamponi eseguiti, con un indice di positività del 9,7% rispetto al 12,4% di ieri. Non si registrano decessi. Sono 43.198 le persone attualmente positive, 358 quelle ricoverate in area non critica, 20 sono in terapia (ieri 21).
Il long covid
In Puglia il cosiddetto "Long Covid" colpisce dopo la guarigione tra il 5 e il 10% dei pazienti ma «i servizi dedicati per prestare assistenza però sono insufficienti». A fotografare lo stato di affanno della rete ospedaliera della Puglia nell'era post-emergenza è la Survey lanciata da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri durante il suo congresso in corso a Roma.
«Anche se la fine dello stato di emergenza non ha cancellato il virus - si legge nel report - ha ridotto la paura nei suoi confronti e gli assistiti sono tornati a bussare alle porte degli ospedali, mettendo a nudo i problemi di sempre: carenza di personale e difficoltà organizzative. Il tutto con le problematiche poste dalla necessità di conciliare i percorsi dei pazienti Covid con quelli non Covid, che comunque distraggono personale e letti, mettendo in difficoltà le strutture».
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In media, è calcolato, quasi un paziente su dieci è afflitto dal Long Covid. «I sintomi più diffusi restano quello della stanchezza cronica e dalla cosiddetta "nebbia cerebrale". L'età media dei casi è tra i 30 e i 60 anni», si legge ancora. «Diverse Unità operative di Medicina Interna sono state coinvolte nell'assistenza ai pazienti Covid ed alcune non sono state ancora restituite all'attività ordinaria. Esiste un problema di smaltimento delle liste di attesa sia per i ricoveri che per le attività ambulatoriali», spiega Franco Mastroianni, presidente regionale Fadoi e direttore di Medicina dell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. «I percorsi per la gestione dei pazienti Covid - prosegue - all'interno degli ospedali non sono ancora stati aggiornati. Bisogna far convivere i soggetti positivi con i soggetti negativi al fine di garantire assistenza appropriata ad entrambi. L'istituzione di stanze di isolamento, operative solo in alcuni ospedali, potrebbe essere una soluzione ma devono essere incrementate».
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