La campagna congressuale è stata decisamente sotto tono, questione (anche) di frangente storico e di transizione politica. Ma le primarie nazionali del Pd puntano comunque...
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In corsa ci sono Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Per far fronte all'affluenza attesa (in circa 80mila votarono invece alle primarie del 2017) ci saranno in campo circa 800 volontari, tra simpatizzanti e iscritti, nei vari seggi che saranno allestiti per lo più - spiega Franco Cuna, responsabile dell'organizzazione delle primarie in Puglia - nelle sedi del partito ma anche in gazebo, biblioteche e locali comunali. A Bari e Taranto, dove i seggi saranno dislocali in diversi quartieri, sarà necessario portare con sé anche la tessera elettorale, oltre al documento d'identità. Chi è già iscritto al Pd vota gratis, tutti gli altri dovranno pagare un contributo di due euro. La Puglia eleggerà 54 componenti dell'assemblea nazionale del Partito democratico, suddivisi nei nove collegi. Si vota barrando una delle liste a sostegno del candidato segretario: in Puglia Zingaretti ne schiera due, una sola a testa per Martina e Giachetti.
Proprio la doppia lista zingarettiana dà la dimensione degli schieramenti in campo: due mini elenchi (a ranghi misti) perché le aree a sostegno del governatore laziale sono variegate. Ci sono orlandiani, area Franceschini, pezzi del mondo renziano, e FronteDem, cioè la corrente che fa riferimento a Michele Emiliano (tuttavia non iscritto al partito dopo che la Corte costituzionale ha confermato la legittimità dell'incompatibilità tra tesseramento e incarichi in magistratura, seppur in aspettativa). Al fianco di Martina ci sono invece, oltre che i fedelissimi di sempre, anche molti renziani. Con Giachetti invece un'altra fetta di renziani, perlopiù della primissima ora. Le particolarità pugliesi non si limitano al solo posizionamento di Emiliano: Teresa Bellanova - senatrice, ex viceministro dello Sviluppo economico e renziana doc - ha deciso di schierarsi sulla scacchiera congressuale.
Le primarie, il verdetto nazionale e l'affluenza e i rapporti di forza pugliesi avranno una diretta incidenza sugli equilibri pugliesi e sul futuro della coalizione di centrosinistra verso le elezioni regionali del 2020. Una vittoria di Zingaretti sarebbe ovviamente un punto a favore di una ricandidatura indolore di Emiliano, il quale s'è tatticamente posizionato sul collega laziale anche per questo. Gli incroci sono peraltro inusuali: il governatore pugliese condivide la militanza pro Zingaretti con feroci oppositori al suo bis, e viceversa tra i supporter di Martina c'è anche chi - come il segretario regionale Marco Lacarra - gioca di sponda con Emiliano.
F.G.G. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia