Coni, bottiglie d'acqua e spritz: prezzi alle stelle e aumenti record. Tutti i rincari sotto l'ombrellone

Coni, bottiglie d'acqua e spritz: prezzi alle stelle e aumenti record. Tutti i rincari sotto l'ombrellone
Il 22% in più per una coppetta di gelato e il +7,6% frutta e verdura fresca. Se le patatine fritte sono aumentate del 16%, concedersi uno spritz o una birretta in riva...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il 22% in più per una coppetta di gelato e il +7,6% frutta e verdura fresca. Se le patatine fritte sono aumentate del 16%, concedersi uno spritz o una birretta in riva al mare potrà refrigerare anima e corpo ma farà "piangere" il portafoglio: rispetto allo scorso anno, infatti, gli aperitivi alcolici rincarano dell’11,5%, la birra del 15,5%. E va bene, c'è sempre l'acqua minerale. Eppure a causa dell’impennata della domanda nei mesi caldi, anche la bottiglia d'acqua è già aumentata del 15%. Ecco la mappa dei prezzi e dei rincari, voce per voce, disegnata dal Codacons

 

Il caldo spinge l'aumento dei consumi di frutta e gelati

L’ondata di calore che ha investito il nostro paese ha portato ad un aumento dei consumi di frutta e verdura fresca di circa il 20%. Gelati e ghiaccioli registrano una crescita degli acquisti del +15%, mentre le vendite di acqua in bottiglia si impennano del +25%. Salgono i consumi ma salgono anche le tariffe. Le associazioni di consumatori lanciano l'allarme sui prezzi: «Quest’anno preparare pietanze fresche o piatti tipici estivi come la classica “insalata di riso”, ma anche dissetanti aperitivi come l’intramontabile “spritz”, risulterà sensibilmente più costoso – avverte il Codacons – Questo perché il riso costa oggi il 32% in più rispetto allo scorso anno, i pomodori il 12,8% in più, mentre la voce radici, bulbi, funghi e altri vegetali (finocchi, carote, cipolle, aglio, asparagi, carciofi) ha subito aumenti medi del 23,6%; le patate sono rincarate addirittura del 26,9%, e per condire una pietanza con olio d’oliva occorre mettere in conto una maggiore spesa del 26,7%».

 

Dalla frutta ai gelati: il borsino dei rincari

Per la verdura fresca si spende in media il 17,8% in più, con punte del +22% per i cavoli. Male anche la frutta fresca: gli aumenti sono in media dell’8,3% con punte del 16% per le arance e del 15,2% per i frutti a bacca (uva, kiwi, more, mirtilli, ecc.). Va peggio per i gelati, che rincarano del 18,9% su base annua, mentre per una birra si spende in media il 13,2% in più (+15,8% per quelle non alcoliche). Le bevande gassate aumentano del 19,5%, i succhi di frutta del 15,8% e sono più cari anche aperitivi alcolici (+10%) e acqua minerale (+11,9%).

 

Alle stelle anche pasta e pane

A questi aumenti si aggiunge il rincaro di grano, pasta e pane. «Lo stop della Russia all'accordo Onu per l'export alimentare dell'Ucraina, i raid che hanno distrutto 60mila tonnellate di grano e il crollo della produzione fino al -60% per gli effetti del clima, rischiano di scatenare uno tsunami che si riverserà direttamente sulle tasche delle famiglie - spiega il presidente Furio Truzzi – Un nucleo di 4 persone spende in media in Italia 1.320 euro annui per pane e cereali (pasta, riso, gallette, crackers, e derivati vari): un aumento dei prezzi al dettaglio del 10% per i prodotti derivati dal grano determinerebbe una maggiore spesa da +132 euro annui a famiglia solo per costi diretti. Ad esempio il prezzo della pasta, oggi attorno ai 2,09 euro al kg, salirebbe ad una media nazionale di 2,29 euro. Il prezzo del pane, invece, che oggi è attorno ai 3,9 euro al kg, arriverebbe a una media di 4,3 euro al kg». «Un rincaro che si verificherebbe proprio quando i prezzi della pasta, dopo mesi di costante salita, hanno avviato un trend al ribasso, invertendo così la rotta virtuosa a tutto danno dei consumatori che, ricordiamo, consumano ogni anno 23 kg di pasta pro capite» conclude Truzzi.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia