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«Non sono ammesse processioni ed altre forme di pietà popolare che comportino assembramenti e concentrazione di persone; l'accesso in chiesa è condizionato all'uso della mascherina, all'igienizzazione delle mani e al controllo della temperatura, che deve essere inferiore a 37,5°; i posti in chiesa sono distanziati e regolamentati dal servizio d'ordine, che non ammette più persone rispetto alla capienza massima definita». Lo precisa la Conferenza Episcopale Pugliese a proposito delle celebrazioni della Settimana Santa. «Ogni Diocesi pugliese - continua la Cei regionale - ha provveduto a emanare propri provvedimenti per garantire la sicurezza della salute pubblica e contemporaneamente favorire la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni della Settimana Santa. Tali disposizioni osservano quanto disposto nel Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo del 7 maggio 2020, sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministro dell'Interno, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico; nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2021, in vigore dal 6 marzo e sino al 6 aprile 2021».
LA CONFERENZA DEI VESCOVI
La conferenza dei vescovi della Puglia ribadisce «alle Autorità locali e ai fedeli che parteciperanno alle celebrazioni della Settimana Santa, che il senso di responsabilità circa le misure di prevenzione dal contagio Sars-Cov-2 in questi mesi non è mai mancato e non mancherà durante questo particolare periodo».
Don Roberto Tarantino, Parroco presso la parrocchia Cuore Immacolato di Maria a Casarano, della Diocesi di Nardò-Gallipoli, fa una riflessione sulla delicatezza del momento, ma anche sull'opportunità di raccogliersi in preghiera: «Uno slogan molto in uso attualmente è credenti e prudenti. È nello spirito di collaborazione e costruzione del Bene comune che la diocesi, da tempo, ha previsto l'adozione di alcuni comportamenti particolari in questo tempo di pandemia.
I RITI SOPPRESSI
D'altra parte, molte caratteristiche liturgiche della Settimana Santa sono state soppresse come la processione liturgica delle Palme, alla luce di questa superiore indicazione relativa alla limitazione dello svolgimento delle azioni liturgiche. Si giustifica perciò l'intervento sulle manifestazioni della pietà popolare che per loro natura attirano l'attenzione dei fedeli e il loro movimento (quindi nessun allestimento di repositori, nessuna esposizione di simulacri destinati all'uso processionale)». Non viviamo tutto questo come impoverimento - conclude don Tarantino -, ma come ulteriore necessità e sforzo per superare la pandemia».
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