Xylella, trovato un focolaio a Ostuni. La Cia Brindisi: «Scoperta allarmante»

Xylella, trovato un focolaio a Ostuni. La Cia Brindisi: «Scoperta allarmante»
«Abbiamo sempre sostenuto che il batterio non avrebbe aspettato i tempi della giustizia, della burocrazia e della politica. E così purtroppo è stato». Lo...

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«Abbiamo sempre sostenuto che il batterio non avrebbe aspettato i tempi della giustizia, della burocrazia e della politica. E così purtroppo è stato». Lo dichiara in una nota il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Brindisi, Giannicola D'Amico, riferendosi al ritrovamento di un focolaio di Xylella fastidiosa in agro di Ostuni, nel Brindisino. Notizia che D'Amico definisce "allarmante" e che «non fa che confermare quanto importante fosse il monitoraggio, che è stato sospeso per quasi nove mesi, e del quale più volte avevamo ribadito la necessità che venisse ripreso sul territorio».


D'Amico definisce "allarmante" il ritrovamento del focolaio a Ostuni. «La Xylella avanza - prosegue - e minaccia seriamente la Piana degli ulivi millenari tra Carovigno e Monopoli. Un territorio a forte vocazione olivicola con una parte caratterizzata da ulivi secolari, che rappresentano anche un importante fattore di attrazione per il turismo e la multifunzionalità».
«Ribadiamo con forza - continua il presidente della Cia di Brindisi - che non bisogna perdere altro tempo, che occorre condividere una nuova strategia per il futuro dei territori interessati dalla problematica, iniziando ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio. Ben vengano i progetti di ricerca scientifica e la nuova legge regionale».

D'Amico chiede infine di non dimenticarsi degli agricoltori, di chi cioè «ha perduto un ingente patrimonio ed una fonte di reddito». Inoltre, il ritrovamento del focolaio a Ostuni pone «altri allarmanti interrogativi. Se il vettore della Xylella è giunto a Ostuni - conclude - come ipotizzato dagli esperti, attraverso automezzi provenienti dalle zone infette, allora non si potrebbe escludere la presenza del vettore ed eventualmente di altri focolai in altre province della Puglia oltre a quelle già interessate dalla problematica, lungo le direttici di transito dei mezzi».  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia