Gli operatori turistici ammettono: «Il calo di presenze c'è stato»

Gli operatori turistici ammettono: «Il calo di presenze c'è stato»
«Non si può festeggiare con dati parziali e senza avere una strategia sui flussi turistici, occorre un cambio di passo da parte della Regione». Dopo le critiche...

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«Non si può festeggiare con dati parziali e senza avere una strategia sui flussi turistici, occorre un cambio di passo da parte della Regione». Dopo le critiche del presidente di Federalberghi Puglia e vicepresidente nazionale, Francesco Caizzi, a parlare è Giancarlo De Venuto, presidente regionale Assohotel Confesercenti che interviene sui dati delle presenze e degli arrivi forniti dall’osservatorio turistico per il periodo gennaio-agosto 2023 presentati nei giorni scorsi dalla Regione al Travel Experience di Rimini. Duro è stato il commento del presidente Caizzi, secondo il quale la stagione estiva «non è andata bene. Non si può acriticamente festeggiare un +5,5% di arrivi senza analizzare una situazione che, seppur salvata statisticamente dal turismo straniero e di fascia alta, ha messo in seria difficoltà le aziende ricettive di fascia medio bassa che sono arrivate a registrare anche un calo del 20% con valori mensile di -4, -5%», ha detto il rappresentante di Federalberghi.

I pareri


Da Assohotel Confesercenti, il presidente De Venuto fa sapere che «i dati positivi dell’ente regionale non collimano con le previsioni dei nostri osservatori di categoria. A nostro parere i dati parziali per un campione del 82% delle strutture, accorpati senza differenziazione di prodotti (mare, città, campagna, arte, gruppi individuali, business), sono tardivi e non raccontano nulla di certo se non una tendenza oggettiva di tutte le regioni italiane: cioè perdita secca del turismo domestico italiano che si evincerebbe in maniera ancora più pesante se fossero presenti i dati dell’extraricettivo balneare. Per fortuna - continua De Venuto - c’è stata una compensazione parziale dovuta all’aumento dei flussi stranieri ma solo nei livelli alti di ricettività. Il calo è stato causato dall’inflazione, dall’impoverimento classe media, aumento carburanti e trasporti aerei». Da Assohotel c’è comunque un’apertura nei confronti dell’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane: «Ho apprezzato moltissimo - spiega De Venuto - dopo le mie sollecitazioni e di altri colleghi di altre associazioni di categoria, l’intervento dell’assessore Lopane di voler cambiare passo sulla rilevazione dati dell’osservatorio investendo in tecnologie e sistemi come “Str Global” e di sistemi Big data che raccontino con immediata rapidità l’andamento economico reale del Pil generato attraverso nuovi indicatori innovativi come il RevPar (che misura la profittabilità dell’hotel) e differenzianti rispetto ai vari turismi che compongono i nostri flussi, consentendo agli operatori e alla regione di prevedere e strutturare le politiche di pianificazione dei trasporti e commercializzazione in tempo reale». Per De Venuto quindi «non basta più fare promozione e combattere contro i falsi “bias” cognitivi della frisella o dell’Albania concorrente. Abbiamo dichiarato da sempre la nostra disponibilità a sollecitare la nostra categoria ad una migliore condivisione dei dati e ad aprire un tavolo con Puglia Promozione mettendo a disposizione le nostre competenze».

Le analisi


Un andamento non florido delle presenze turistiche nell’ultima stagione estiva viene registrato anche da Fabrizio Santorsola, presidente di Fiba Confesercenti: «L’andamento nella scorsa stagione è stato piuttosto incerto fino alla metà di luglio. Il calo verticale di giugno pure negli alberghi è andato avanti fino a luglio a causa del meteo ballerino, dei prezzi alle stelle causati da aumenti generalizzati e dall’incremento del costo delle tratte aeree, e così molta gente ha dovuto rinunciare al viaggio in Puglia. Abbiamo sempre chiesto alla Regione di intervenire nei confronti delle linee aeree per calmierare i prezzi con degli incentivi e un controllo dei prezzi sulle strutture non alberghiere, ma ancora non è stato fatto. Per questo chiediamo alla Regione di realizzare un sito web con strumenti che aiutino a lavorare gli operatori turistici come avviene in tante località all’estero». Santorsola sfata i miti legati all’Albania: «La campagna pro-Albania ha soltanto fatto molto rumore, si tratta di due situazioni completamente differenti. La Puglia significa qualità, sicurezza, ospedalizzazione, pulizia, cultura, invece in Albania il mare è bellissimo, e poi? Non ci sono servizi e chiaramente i prezzi sono più bassi per una serie di fattori. La Puglia è un’altra cosa». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia