Massimo Ferrarese sarà il commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo

Massimo Ferrarese sarà il commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo
Le ultime firme arriveranno nelle prossime ore, salvo intoppi al momento improbabili. Ma il nome c’è, così come lo schema di Dpcm che assegna compiti e...

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Le ultime firme arriveranno nelle prossime ore, salvo intoppi al momento improbabili. Ma il nome c’è, così come lo schema di Dpcm che assegna compiti e funzioni e che scandisce le prime tempistiche: sarà Massimo Ferrarese il commissario straordinario per la «tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026». Il manager e imprenditore, già presidente di Invimit e della Provincia di Brindisi, è stato scelto da Raffaele Fitto, sparigliando un po’ le carte. Le indiscrezioni delle ultime settimane accennavano di fatto a due strade: o un grand commis di Stato, oppure una nomina strettamente politica e d’area. Il ministro degli Affari europei, del Pnrr, del Sud e della Coesione ha invece pescato a sorpresa, dopo aver lavorato all’operazione a fari spenti: Ferrarese non è né l’uno e né l’altro, ma per curriculum, qualità e trasversalità - è il ragionamento di Fitto - dovrebbe essere il profilo ideale per quel ruolo. Al punto da rendere la scelta - perlomeno nelle intenzioni del ministro plenipotenziario - inattaccabile, dopo le furibonde polemiche e le tensioni con Regione e Comune circa il balletto delle risorse, il cronoprogramma a rilento, le opere bloccate e la norma sul commissariamento. Saranno sintomatiche, già oggi, le reazioni del governatore Michele Emiliano e del sindaco Rinaldo Melucci alle indiscrezioni sulla nomina.

Massimo Ferrarese, il curriculum

Ferrarese - 61 anni, di Francavilla Fontana - è manager e imprenditore (amministratore e presidente in società nel campo delle costruzioni), dal 2015 al 2019 è stato presidente di Invimit (Investimenti immobiliari italiani), società di gestione del risparmio del ministero dell’Economia, esperienza dopo la quale s’era defilato dalla scena pubblica. Dal 2004 al 2009 è stato presidente di Confindustria Brindisi, e componente della giunta nazionale dal 2007 al 2009. Patron della New Basket Brindisi dal 2004 al 2011 (presidente onorario fino al 2014), ha riportato la palla a spicchi adriatica nella massima serie. L’esperienza politica risale al 2009: quell’anno vinse le elezioni provinciali a Brindisi guidando da civico centrista una coalizione “laboratorio” con il Pd. Successivamente, l’avvicinamento a Ncd di Gaetano Quagliariello e la candidatura alle Europee 2014. La rete di buone relazioni politiche, finché è stato sulla prima linea, è stata comunque sempre varia e ampia, dal centrosinistra al centrodestra. La stima reciproca tra Ferrarese e Fitto ha del resto radici lontane, e insomma la nomina può pure stupire, ma fino a un certo punto. 
Lo schema di Dpcm è stato già predisposto da Alfredo Mantovano, sottosegretario a Palazzo Chigi, ed è stato inviato ai ministri dell’Economia (Giancarlo Giorgetti) e dello Sport (Andrea Abodi) per l’intesa. La Pec, proprio ieri, è stata indirizzata pure a Regione e Comune, in questo caso però per una semplice presa d’atto (il basico “sentiti”, previsto dalla norma). La firma in calce di Giorgia Meloni renderà il decreto e la nomina pienamente operativi. È il punto di caduta definitivo di un percorso non breve, che ha avuto il culmine nella lettera abrasiva di Fitto e Abodi a marzo, e con la quale il Comitato veniva bacchettato per ritardi, criticità, carenze e opere a rischio.

I compiti: primo step dopo 90 giorni

Quali saranno i compiti di Ferrarese? In soccorso viene innanzitutto l’articolo 33 del decreto sulle disposizioni urgenti per l’attuazione del Pnrr, convertito in legge: è il tanto discusso emendamento a firma Fratelli d’Italia, con la regia di Fitto, che introduce il commissariamento per i Giochi. Ma lo stesso Dpcm articola compiti e funzioni: Ferrarese dovrà entro 90 giorni, «nei limiti delle risorse disponibili e sentito il Comitato organizzatore, predisporre una proposta di piano dettagliato delle opere infrastrutturali occorrenti», «distinte in opere essenziali, connesse e di contesto, con l’indicazione del codice unico, del soggetto attuatore, del costo complessivo, dell’entità del finanziamento concedibile, delle altre fonti di finanziamento disponibili e del cronoprogramma di realizzazione degli interventi». Ferrarese dovrà lavorare comunque insieme col Comitato organizzatore, che avrà funzioni consultive e che sarà informato periodicamente al pari del Dipartimento per le Politiche di coesione (tradotto: Fitto) e del Dipartimento per lo Sport. Potrà inoltre avvalersi delle strutture delle pubbliche amministrazioni e ministeriali, comprese le società in house. 


I primi nodi sono già lì, aperti a ventaglio sul tavolo: la ricognizione degli interventi infrastrutturali da completare o realizzare, e la definizione puntuale del quadro finanziario (volano le accuse incrociate tra governo e Regione, tra 150 e 50 milioni che mancherebbero all’appello da una parte e dall’altra). Il tutto provando a garantire una qualche forma di pacificazione tra le parti, perché il tempo stringe davvero. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia